
Sei mesi di proroga per l’accreditamento delle strutture trasfusionali pugliesi. Il provvedimento della Regione Puglia è stato possibile grazie allo slittamento dell’entrata in vigore della nuova normativa, rinviata al 30 giugno 2015. Per questo, è stato concesso ulteriore tempo per la messa a norma delle strutture ed il raggiungimento dei requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi per le strutture di raccolta sangue in attesa di autorizzazione e accreditamento.
“Ci siamo impegnati in commissione sanità per scongiurare i problemi causati alle strutture per i ritardi nell’adeguamento previsto dalla normativa – commenta il consigliere regionale Pd Filippo Caracciolo -. A fronte della proroga è importante utilizzare al meglio questi sei mesi per la messa a norma delle strutture. Lo scorso 3 Dicembre ho firmato, con il consigliere regionale Maurizio Friolo, una richiesta di convocazione urgente della Commissione Sanità per un’audizione dell’assessore Donato Pentassuglia. Gli uffici della Regione, tramite l’assessorato alla Sanità, hanno predisposto un check di cui avremmo dovuto avere notizie già a fine novembre: restiamo in attesa di conoscere il responso sullo stato dell’arte delle strutture trasfusionali pugliesi e dei relativi punti di raccolta associativi con informazioni dettagliate provincia per provincia così da individuare i principali punti di criticità del sistema a cui far fronte. Come ho evidenziato in altre occasioni – continua – l’importanza della rete di raccolta sangue riguarda l’attività di volontari e donatori che negli anni hanno consentito alla Regione Puglia di evitare emergenze dipendenti dalla carenza di sangue presso le strutture ospedaliere. L’impegno della Regione Puglia deve guardare con molto rispetto al gesto gratuito e volontario della donazione e alla generosa attività dei volontari. Valorizzare il capitale sociale presente in Puglia rientra a mio avviso tra gli obiettivi che ci dovremmo dare nel lavoro dei prossimi sei mesi. Con l’auspicio che la proroga concessa col Decreto Milleproroghe sia sufficiente a superare quegli ostacoli burocratici che avrebbero potuto mettere in difficoltà l’intero sistema dell’accreditamento, confido in uno sforzo massimo da parte dell’assessore Donato Pentassuglia e da parte degli uffici competenti. Nelle vesti di componente della III commissione Sanità farò di tutto nei prossimi mesi per mantenere alta l’attenzione sul tema della rete di raccolta sangue in Puglia”.
A fargli eco, il vicepresidente della commissione Maurizio Friolo. “La proroga – spiega – rappresenta certamente una boccata d’ossigeno per la sanità pugliese, che altrimenti sarebbe precipitata nell’ennesima emergenza, date le pochissime strutture che avrebbero potuto continuare ad operare e la conseguente, affannosa ricerca di sangue che avrebbe pesantemente condizionato e compromesso l’attività dei principali ospedali. Una situazione che avevo denunciato in tempi non sospetti, a partire dal mancato rinnovo a Brindisi – da parte della direzione generale dell’Asl – della convenzione con l’associazione Avis provinciale, e che è esplosa in tutta la sua drammaticità nei mesi successivi, nonostante i ripetuti appelli e gli inviti alle donazioni, dopo il fin troppo prevedibile crollo della raccolta di sacche ematiche. Una situazione estesa anche alle altre Asl, come emerso poi nel corso dell’incontro in Commissione del 20 ottobre scorso con i rappresentanti delle associazioni regionali in presenza dei vertici delle stesse Asl e dell’assessore Donato Pentassuglia, nel quale era stato assicurato un nuovo appuntamento entro il mese successivo, per fare il punto sui lavori di adeguamento, per responsabilizzare gli addetti ai lavori e scongiurare ulteriori criticità. Un incontro che non c’è mai stato, così come si sono perse le tracce del report che sarebbe stato messo a punto dai tecnici per offrire e permettere una valutazione esaustiva struttura per struttura. Per questo sono costretto a rinnovare la richiesta di audizione in Commissione dell’assessore Pentassuglia, dopo quella firmata lo scorso 3 dicembre. Per capire quanto si è fatto nel frattempo e quanto soprattutto occorrerà ancora fare, nell’interesse della comunità pugliese, senza più perdere nemmeno un minuto dopo anni di colpevoli ritardi e disattenzioni. Al tempo stesso – conclude -, auspico da parte dei nuovi direttori generali delle Asl, a partire da quello di Brindisi, un interesse ben diverso verso questa emergenza rispetto a quello mostrato dai loro predecessori”.