
“Non è certo che l’accorpamento dei distretti sia favorevole per i servizi e per i cittadini. La legge madre, ovvero il decreto Bindi, dimensiona i distretti socio-sanitari di norma ogni 100mila abitanti e tale dimensionamento è stato recepito e assentito dal Consiglio regionale con la legge di approvazione del piano della salute, tutt’ora vigente. Pertanto, l’accorpamento dei distretti effettuato con delibera di Giunta è in violazione di quella legge necessitando, ove funzionale alle esigenze dei cittadini, di una revisione legislativa”. Lo dichiara il presidente del Gruppo regionale di Forza Italia, Ignazio Zullo. “Né è condivisibile – aggiunge – l’assunto secondo il quale tutto funziona meglio se il sindaco parla con un solo direttore di distretto, perché se il meglio scaturisce dal confronto di due sole teste, allora Vendola e la sua Giunta mi devono spiegare come sia possibile che nei distretti di provincia, che ricomprendono più Comuni, un unico direttore si confronti con più sindaci. Se è accaduto, come afferma Pentassuglia, che in zone della stessa città il trattamento per i cittadini è stato differente, allora è il segno evidente del fallimento dell’indirizzo politico e del governo della sanità in Puglia, perché ognuno fa quello che vuole. Pentassuglia è fuori tema: oggi non dobbiamo restringere l’area del confronto decisionale e operativo, ma dobbiamo creare le condizioni per facilitare il lavoro in equipe. E non è vero che accorpando più distretti si migliori il servizio ai cittadini, perché si allontana il centro direzionale dal territorio. Chi lavora nei distretti sa che questi sono chiamati, da front office, a risolvere giornalmente le più svariate problematiche, che necessitano del confronto costante e del supporto del direttore di distretto. Aspettiamo di verificare gli effetti di tale aggregazione – conclude – e temiamo che anche su questo saremo impegnati a porre rimedio, se chiamati a governare la Puglia”.