
E’ cresciuta l’offerta, sono calati i prezzi. Il prodotto locale è più competitivo. L’indagine condotta durante il 2014 dalla struttura informativa di “Mangia come parli”, spazio dedicato al prodotto alimentare ed artigianale locale in pieno centro a Foggia, ha fatto emergere un dato interessante e che potrebbe aprire nuove prospettive. Sta cambiando la mentalità del foggiano, c’è più consumo perché c’è molta più offerta oggi in molti negozi di alimentari soprattutto del capoluogo dauno.
“Si prevede un aumento del 50% di presenze di prodotti”, spiega Roberto Parisi fondatore dei Mangia come parli”, “un dato impressionante ma non tanto se si considera che in realtà va rapportato al dato del 2012 dove i prodotti locali erano davvero pochi (circa il 3% nei supermercati il dato rilevato da una indagine di Foggia propositiva) se si esclude l’offerta del “fresco”: latte e suoi derivati, pane e qualche tipologia di salumi. Oggi si nota più presenza di vino locale, passata di pomodoro, scaldatelli e creme di ortaggi. Questo vuol dire che siamo sulla buona strada. Per questo i produttori della provincia di Foggia auspicano un Natale solidale con il territorio sperando che la gente preferisca il dono con il prodotto locale, piuttosto che cesti con marchi nazionali”.
Le stime, nonostante la crisi, sono positive. La vera esplosione di acquisti si registrerà purtroppo soltanto negli ultimi dieci giorni di dicembre. Scaffali ancora pieni nei negozi ma tante richieste e prenotazioni. Potrebbe essere un Natale positivo per il territorio con una stima di spesa media di 15,00euro a famiglia destinati ai prodotti locali in questi giorni di festa. Calcoli alla mano, tra Foggia e provincia potrebbero girare nelle casse delle aziende locali circa 3 milioni di euro in pochi giorni. Danaro che uscirebbe dalle tasche dei foggiani ma che rimarrebbe sul territorio, con un ritorno immediato nella spesa in altri settori. Magari questa abitudine fosse continuativa per tutto l’anno. Non staremmo a parlare di crisi, almeno in Capitanata.
Tornando all’anno che va concludendosi, continua a fare da padrone nelle vendite il vino “nero di Troia”, seguito dai prodotti da forno come scaldatelli e biscotti al vino, mentre avanzano i prodotti di nicchia come i lampascioni e il miele. Introvabili più dello scorso anno le olive della “Bella di cerignola”, così come l’olio di quasi tutte le specialità per le problematiche legate alla “mosca” che ha distrutto parte del raccolto. C’è un ritorno all’artigianato e ai prodotti in terracotta, ma anche lavorati a mano tipo bracciali ed orecchini dove non c’è limite alla fantasia.