“Stiamo parlando del futuro di centinaia di famiglie. Questo atto straordinario è un segnale che lanciamo: in questo particolare momento storico non possiamo nel modo più assoluto lasciare soli i lavoratori e le aziende. Anche la Regione si è impegnata a sostenere l’azienda. Ora sollecitiamo una concreta e risolutiva operatività del tavolo di confronto presso l’unità di crisi del Ministero dello Sviluppo economico, come auspicato anche dalle Segreterie nazionali delle Organizzazioni sindacali” – dichiara Antonio di Iasio, sindaco di Monte Sant’Angelo.
Questa situazione si è venuta a creare in quanto la “Sangalli Vetro Manfredonia S.p.A.” ha annunciato la progressiva fermata degli impianti di produzione di vetro float dello stabilimento di Macchia-Monte Sant’Angelo a partire dal prossimo 29 novembre per arrivare, prima delle festività natalizie, allo spegnimento del forno di fusione materia prima per esaurimento del ciclo vitale.
“Questa importante impresa si è insediata da più di dieci anni nel nostro territorio grazie allo strumento del Contratto d’area, dando lavoro – mediamente – a 200 lavoratori, oltre all’indotto” – si legge nella proposta di delibera – “Lo stabilimento di Monte Sant’Angelo è in grado di produrre vetro chiaro e colorato in pasta ed ha una capacità produttiva di 600 tonnellate lorde al giorno (200.000 tonnellate lorde all’anno) e l’intero gruppo vetrario Sangalli rappresenta il primo produttore di vetro piano in Italia (con circa il 40 per cento del mercato)”.
“Sangalli ha ribadito la volontà di restare nel nostro territorio a condizione di poter superare l’attuale situazione di crisi di mercato, che si ripercuote inevitabilmente sulla crisi del credito: un esempio in controtendenza rispetto ad altre realtà del Contratto d’area.” – si fa ancora presente nella delibera – “Dalla continuità produttiva deriva la stabilità dell’occupazione dei lavoratori, per cui è doveroso agire tempestivamente al fine di tutelare i livelli occupazionali e la produzione nel nostro territorio, concorrendo a costruire le condizioni per evitare l’ulteriore declino delle attività industriali”.
Infine, i Consigli comunali, con questa iniziativa, esprimono la disponibilità, come atto di indirizzo di valenza politica, a – “mantenere i livelli occupazionali di una delle realtà aziendali più impattanti per il nostro comprensorio, la cui chiusura finirebbe per incidere ulteriormente in maniera negativa su un territorio, già duramente segnato da scelte del passato e dalla crisi economica, con il rischio di conflitti sociali, che amministratori locali accorti hanno il dovere di scongiurare”.