Il Pd di Apricena reagisce alle dichiarazioni di Antonio Potenza sul suo abbandono di Fi. Il pretesto è una disputa in consiglio comunale per l’inversione di un accapo sul bilancio, motivato dall’attesa di un consigliere che doveva arrivare da Foggia. Ne è scaturita una rissa e alcuni dei presenti sono stati portati fuori dall’aula dalle forze dell’ordine.
Nel botta e risposta- Potenza accusa l’opposizione di “mancanza di trasparenza” e l’opposizione punta il dito sul “bavaglio alla democrazia e illegalità diffuse”- il sindaco ha detto: “Con questa mentalità non vincerete per i prossimi 60 anni, come dice un vostro rappresentante regionale”. L’allusione ad Emiliano ha fatto scattare l’allarme dei consiglieri di opposizione che in mattinata hanno inviato una nota per prendere le distanze dal sindaco e dai suoi amministratori che, abbandonando Fi, avrebbero adombrato un loro ingresso nel Pd.
“Tra le tante menzogne pronunciate, il sindaco ha vantato “contatti riservati” con alcuni dirigenti regionali del Pd che, sempre a suo dire, hanno aspramente criticato l’azione del Circolo cittadino. E’ bene che i cittadini di Apricena sappiano che Antonio Potenza non è e non sarà mai gradito al Partito Democratico. Ce lo impediscono la nostra storia e i nostri valori, il rispetto per le donne e gli uomini della comunità del Partito Democratico di Apricena, della Capitanata e della Puglia”. In calce i nomi di Michele Emiliano, Raffaele Piemontese, Tommaso Pasqua, Pasquale Terlizzi, Michele Lacci, cioè il gotha del partito dal rappresentante locale a quello pugliese.
Il sindaco replica: “Nessuno di noi vuol fare il salto della quaglia. Con l’attuale pd di Apricena siamo a chilometri di distanza e non ci sogniamo nemmeno di sederci a parlare, visto il livello. Loro stessi, ci risulta, sono ampiamente lontani dalle posizioni del Pd nazionale, che non ha nulla a che vedere questi personaggi. Rimasti a quella idea di partito che vede l’avversario politico come un nemico da abbattere, non solo politicamente”.
In ballo lo spazio di sopravvivenza in una città in cui il Pci prima e poi le sue evoluzioni partitiche hanno sempre governato, salvo trovarsi all’opposizione nel 2012 quando la forza del sindaco in carica li ha sconfitti per la seconda volta. Ora, ricollocato verso altra zona politica, (“con i moderati” ha dichiarato ma non di Fi) mette in crisi probabilmente equilibri consolidati. Un renziano in una terra che ha sempre respirato altra aria politica? Che fa Potenza, precede le loro mosse? E per le regionali ? L’area dell’alto tavoliere ha già la casella ipotecata da Dino Marino, se gli concedono la proroga per il quarto mandato. Il sindaco e i suoi riflettono, la segreteria si precipita a emettere comunicati.