Alfano a Foggia il 18 dicembre. Occasione per sottoscrivere il protocollo Marcegaglia di autotutela delle imprese che denunciano il racket. Lo ha annunciato il ministro degli interni durante l’incontro con il sindaco di Foggia, Franco Landella, il prefetto Luisa Latella e il questore Piernicola Silvis. Si va verso l’incremento di uomini e mezzi per Foggia. “I governi hanno sottovalutato la situazione della criminalità organizzata a Foggia” ha detto Landella riferendosi ai precedenti esecutivi.
Decisione che va piuttosto in controtendenza con quanto dichiarato da Tano Grasso dell’Antiracket: “Non serve militarizzare – aveva detto qualche giorno fa il presidente Fai -. È necessario invece denunciare”. Un messaggio replicato anche durante il forum sulla legalità di martedì pomeriggio scorso, nel Comune di Foggia, alla presenza di associazioni e studenti. Pensiero sostenuto dallo stesso Landella. L’ipotesi della militarizzazione non è vista di buon occhio tra i banchi dell’opposizione nell’ultimo consiglio monotematico di ieri sera. Peraltro si è trattato di un incontro improduttivo vista la distrazione di gran parte dei consiglieri e l’assenza di metà giunta. Per qualcuno è “lo specchio della distrazione della politica rispetto ai fatti della città”.
Comune parte civile nei processi per mafia
“Il segnale giunto dal Ministro Alfano racconta la vicinanza e la presenza dello Stato nella battaglia per la legalità. Probabilmente per troppi anni i Governi non hanno valutato in modo corretto la gravità della situazione di Foggia e della sua provincia – dichiara il sindaco di Foggia –. Oggi sulla nostra città si è acceso un riflettore importante, che rafforza l’impegno che sul territorio le istituzioni, le Forze dell’Ordine, la Procura della Repubblica ed il mondo dell’associazionismo stanno portando avanti in modo esemplare”. “L’aumento delle denunce da parte degli imprenditori, gli arresti eccellenti avvenuti in queste settimane, la nascita di una nuova associazione antiracket raccontano la volontà di reagire della nostra comunità – sottolinea il primo cittadino –. Da questo punto di vista le rassicurazioni che il Ministro Alfano ci ha fornito circa l’attenzione del Viminale per la “vicenda Foggia” ci fanno ben sperare in un rafforzamento sostanziale delle tutele nei confronti dei cittadini e di chi fa impresa».
Proprio al fine di testimoniare plasticamente la presenza dello Stato, il Ministro degli Interni ha comunicato che sarà a Foggia il prossimo 18 dicembre, per presenziare alla firma del protocollo per la legalità tra Confindustria e Prefettura. “Un appuntamento dalla straordinaria rilevanza per il suo significato, per il suo valore e per il suo profilo operativo – specifica il sindaco di Foggia –. Chi pensa di mettere in ginocchio Foggia, di impedirne lo sviluppo e di strangolarne l’economia sappia che sarà sconfitto, senza se e senza ma. La reazione dimostrata dalla città, dalle istituzioni, dalle associazioni che solo pochi giorni fa ho incontrato a Palazzo di Città, sono il lievito sul quale costruire la risposta contro criminalità, violenza e malaffare”. Il Ministro dell’Interno, da questo punto di vista, ha assicurato che il Viminale valuterà con attenzione la possibilità di incrementare la dotazione di mezzi e uomini per la città di Foggia. “Esprimo dunque la mia soddisfazione per l’esito del vertice odierno, che ha chiarito oltre ogni dubbio che lo Stato non arretrerà di un solo passo nella battaglia contro la criminalità ed il racket delle estorsioni – conclude il primo cittadino –. Il Comune di Foggia, per parte sua e nel rispetto delle sue competenze, sarà in prima linea come dimostra, ad esempio, la decisione di costituirci parte civile in tutti i processi per mafia e per reati di natura estorsiva e di affiggere il logo dell’Amministrazione comunale sui manifesti dell’iniziativa “pizzo free” proposta dalle associazioni antiracket della città. Così come proseguiremo nell’azione di tutela ed affermazione del principio di legalità in tutti gli ambiti della vita amministrativa”.