Il tempo dei sequestri per l’ex consigliere comunale Massimo Laccetti, coinvolto nello scandalo tangenti nel comune di Foggia assieme a Fernando Biagini. I finanzieri del Nucleo pt Bari/G.I.C.O. e personale della Squadra Mobile della Questura di Foggia, a seguito di complesse indagini patrimoniali, hanno proceduto a Foggia e a Cesena al sequestro preventivo, preordinato alla confisca per “sproporzione”, di beni nella disponibilità di Laccetti. La misura cautelare reale è stata disposta dal Gip presso il Tribunale di Foggia, Domenico Zeno, su richiesta della Procura della Repubblica.
Il provvedimento ablativo trae origine dalle indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Foggia nell’ambito delle quali lo scorso 2 aprile tre persone, tra cui lo stesso Laccetti e l’allora responsabile dell’Ufficio Suap del comune di Foggia, Biagini, furono raggiunte da ordinanza di custodia cautelare poiché ritenute responsabili di concussione a danno dell’imprenditore Raffaele Zammarano.
Le indagini eseguite dalle Fiamme Gialle, che sono consistite nella valorizzazione in chiave patrimoniale degli elementi acquisiti nell’indagine penale, nonché nell’esame, nel confronto e nell’intreccio di informazioni estratte dalle diverse banche dati in uso al Corpo, hanno permesso di verificare l’assoluta sproporzione tra i beni nella disponibilità di Laccetti e la sua capacità economica, ufficialmente dichiarata.
Nello specifico, è stato dimostrato che, nel periodo 2007 – 2012, il nucleo familiare dell’ex consigliere, a fronte di disponibilità ufficiali per circa 180 mila euro, aveva di contro effettuato acquisti ed investimenti per oltre 240 mila euro. Pertanto, sulla base del provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria, sono stati sottoposti a sequestro preventivo un immobile, due autovetture ed il 50% del capitale di un centro scommesse con sede a Cesena, ritenuta, di fatto, nella disponibilità di Laccetti, tramite interposta persona. Il valore dei beni sottoposti a sequestro nell’odierna mattinata è di circa 110 mila euro.
La misura cautelare attuata fa seguito ai due sequestri preventivi per equivalente che i finanzieri del G.I.C.O. e gli agenti della Squadra Mobile hanno già eseguito nei mesi di aprile e maggio scorsi nei confronti di Laccetti e Biagini. In quelle occasioni furono sequestrati denaro, gioielli e autovetture per un valore complessivo di 106 mila euro.