Il consigliere comunale Vincenzo Rizzi ha fatto protocollare un’interrogazione indirizzata al sindaco di Foggia, Franco Landella e al Presidente del Consiglio comunale, Luigi Miranda ponendo alla loro attenzione lo stato di abbandono e di degrado dell’area archeologica di Arpi e della tomba della Medusa.
“La tomba della Medusa – ricorda Rizzi – è uno dei monumenti funerari più imponenti finora ritrovato ad Arpi, il principale e più esteso centro della Daunia preromana. In base agli studi condotti in primis dall’archeologa Marina Mazzei, la città di Arpi occupa un’estensione di oltre 1.000 mq e si ritiene che nel 279 a.C., durante la guerra contro Pirro, Arpi contasse circa 30 000 abitanti. La Tomba della Medusa – continua il consigliere – doveva rappresentare il primo nucleo del parco archeologico di Arpi, per l’indubbia valenza storica e architettonica del monumento funerario, appartenuto sicuramente ad una ricca e colta famiglia del III-II secolo a.C. Questo monumento funebre insieme alle case nobiliari attestano l’alto livello raggiunto dall’architettura e dall’artigianato artistico della società arpana, sotto la forte influenza della cultura greca e specificamente macedone di età ellenistica. La tomba della Medusa è interrata a più di 5 metri dal piano di calpestio. Era una tomba funeraria del tipo ipogeico, con un dromos a scivolo che permetteva l’ingresso ai familiari dei defunti. Una tomba abbellita da decorazioni pittoriche di notevole valore artistico. Per quanto narrato la Tomba della Medusa, conquistò l’interesse degli studiosi a livello internazionale e anche degli appassionati in seguito ad una mostra a Foggia visitata da migliaia di persone”.
Oggi la Tomba della Medusa versa in stato di abbandono mentre il sito di Arpi è spesso saccheggiato dai tombaroli. Nel corso degli anni è fallito ogni tentativo di rilanciare questi due simboli e oggi Rizzi chiede di intervenire per scongiurarne la distruzione. Il consigliere propone, inoltre, di coinvolgere le fondazioni per ragionare su possibili attività di fruizione e valorizzazione dei siti. “Spero che con la Regione Puglia si apra un tavolo di concertazione per trovare adeguate risorse. E mi auguro che il Comune di Foggia inserisca idonee risorse nel piano triennale di opere pubbliche”. Secondo Rizzi andrebbero inoltre verificate eventuali responsabilità della tecnostruttura per ritardi e perdite di finanziamento e se alcune somme stanziate nel passato siano ancora disponibili.
“Chiedo di istituire il “Parco Archeologico di Arpi” per poi integrarlo con il futuro “Parco Agricolo del Comune di Foggia”.