Buio pesto a Cerignola, disagi dal centro alla periferia. Residenti esasperati: “Ci tocca pure pagare la Tasi”

Scaduta la proroga della proroga, si spengono le luci in città. Accade a Cerignola, dove numerose zone urbane da circa una settimana sono al buio.

Scaduta la proroga della proroga, si spengono le luci in città. Accade a Cerignola, dove numerose zone urbane da circa una settimana sono al buio. Dal centro alla periferia, segnalazioni di disagi dovuti all’illuminazione carente si registrano in piazza Primo Maggio, lungo la strada Consolare, via Melfi, via Ivrea, via Basilicata, in parte di corso Scuola Agraria, in zona Cimitero e nel rione San Samuele. I residenti lamentano la scarsa sicurezza delle strade e delle abitazioni che vi si affacciano e denunciano l’insorgere di ripetuti atti di vandalismo che alla luce dei lampioni non si verificavano.

“Siamo al buio da una settimana -lo sfogo a l’Immediato di un residente di uno dei rioni interessati-, e non è tollerabile. Gli uffici comunali competenti alle nostre segnalazioni rispondono che non possono fare nulla. Dobbiamo solo aspettare. E nel frattempo rimaniamo al buio, con i vandali che ne approfittano per danneggiare le auto ed incendiare ogni sera cassonetti della spazzatura. Ora paghiamo anche la Tasi, che dovrebbe servire proprio per questo tipo di servizi, ma come al solito i diritti di noi contribuenti sono calpestati”.

Allo scadere dell’ennesima proroga che manteneva in vita il contratto per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di pubblica illuminazione di proprietà del Comune di Cerignola, stipulato con la ditta Di Cataldo di Barletta, si è deciso di mettere in pratica il disciplinare per lavori, servizi e forniture in economia che fanno capo al settore Lavori pubblici e Manutenzione, approvato dalla giunta Giannatempo a marzo scorso.

mennuni
Pasquale Mennuni

“Sono sei zone quelle in cui dobbiamo subito intervenire, tra cui San Samuele e zona Cimitero. Non abbiamo avuto grossi problemi in questi due-tre giorni. Fortunatamente, non abbiamo avuto episodi di pali caduti. Abbiamo qualche luce spenta, solo quello”, commenta l’assessore ai Lavori Pubblici, Pasquale Mennuni. Il servizio non è stato prorogato “perché si tenta di fare una gara, un bando, un qualcosina di veloce, perché la vecchia ditta aveva avuto più proroghe e il dirigente ritiene opportuno non farne più”, dichiara. In conformità al codice dei contratti pubblici si farà ricorso a procedure più snelle per l’affidamento di tutti quei lavori, servizi e beni per cui è consentito l’esecuzione in economia, pur nel pieno rispetto del principio della trasparenza dell’azione amministrativa. Il disciplinare indica nel dettaglio le tipologie di affidamento per le quali è consentita l’esecuzione in economia, con rispettivi importi. Per lavori fino a 50.000 euro, si procede all’esecuzione in amministrazione diretta; fino a 40.000 euro l’affidamento è diretto; da 40.000 e fino a 200.000 euro per cottimi fiduciari. Per le forniture fino a 40.000 euro vale la pratica dell’affidamento diretto; da 40.000 a 211.000 euro, cottimi fiduciari. Infine per i servizi di progettazione fino a 40.000 euro si procede all’affidamento diretto; da 40.000 e fino a 100.000 euro, alla selezione fra minimo 5 soggetti.

“Alla luce anche della nuova normativa sulla spending review, il sindaco è stato interessato da me, come assessore, e sta cercando di risolvere e di dare indirizzi al dirigente. Abbiamo una short list e si possono chiamare dalla short list anche altre imprese, con minigare. Siamo intervenuti nel guardare qualche quadro -continua Mennuni-. Sono piccoli interventi da fare, non sono interventi grossi e strutturali. Sono qui già al Comune per sentirmi con il sindaco. Questi sono atti gestionali del dirigente che deve bandire la gara. Gli amministratori devono essere bravi a trovare le coperture, anche perché poi si fanno i debiti fuori bilancio. Il mio indirizzo è stato quello di fare una serie di minigare: lavorano un po’ tutti, rispondono un po’ tutti, e quindi diamo un po’ di ossigeno all’economia locale. Perché no? Lo fanno tutti gli altri Comuni, è previsto per legge. Fino a 40mila euro si fanno gli affidamenti diretti, superata quella somma si possono fare le minigare. Faremo così fino a dicembre, poi a gennaio se ne farà un’altra”. Mentre il Comune decide a chi affidare i lavori di manutenzione, i cittadini di Cerignola restano al buio.