Un giorno di vittoria per Foggia e i foggiani. L’associazione antiracket “Giovanni Panunzio” è finalmente realtà. Prefettura gremita per un evento destinato a passare alla storia del capoluogo dauno. Un risultato notevole, raggiunto dopo due anni non facili, durante i quali il progetto sembrava persino naufragare. Commovente il lavoro del prefetto Luisa Latella che Tano Grasso, presidente onorario della federazione antiracket ha voluto subito ringraziare per “l’impegno e la passione” profusi. “Giorno importante per Foggia – ha detto Latella -. Due anni fa iniziò una scommessa, una sfida non facile. Qui c’è da sempre una soggezione dell’imprenditoria dinanzi al fenomeno del racket. Una parte di città è succube di poche persone. Ci sono imprenditori costantemente umiliati”. Il prefetto non ha dubbi, oggi si è raggiunto un obiettivo per nulla scontato. Stava per saltare tutto fino a quando sedici persone, guidate dalla wedding planner Cristina Cucci, sono riuscite ad unirsi. Fondamentale, in questo, il sostegno della signora Giovanna, moglie di Panunzio. “Ora chiedo la stessa collaborazione che vedo oggi. Tutti insieme per capovolgere un andamento fino a qui negativo – ha sottolineato Latella -; il mio auspicio è che continui ad esserci il sostegno da parte di tutti. Si è chiuso un percorso ma ne sta per cominciare uno nuovo”.
Sulla stessa linea il vescovo Francesco Tamburrino: “La forza dell’associazione – ha detto – dipende esclusivamente dalla condizione morale. Il racket è soprattutto un delitto morale e va combattuto. Non si pensi solo alle estorsioni agli imprenditori, esiste anche il racket della prostituzione, quello sulla manodopera e quello che colpisce i minorenni”. Per il Comune di Foggia c’era l’assessore Sergio Cangelli: “L’intitolazione a Panunzio rappresenta un segnale forte a una parte di città malata. Anni fa volevo lasciare Foggia ma oggi sono qui e supporto con forza questa iniziativa. Il Comune sarà vicino e presente. A Palazzo di Città è attivo anche uno sportello anticorruzione”. Poi un annuncio importante: “Gli imprenditori che avranno il coraggio di denunciare saranno esentati dalle imposte comunali attraverso una formula ben precisa”.
Ed è proprio il coraggio il tasto battuto da Tano Grasso: “Questo strumento toglie tutti gli alibi. Sappiamo che il percorso è lungo ma gli imprenditori ora non hanno più scuse. Sappiamo che la realtà di Foggia è tutt’altro che facile ma questa associazione si fa promotrice di fiducia. È vero che servono i processi ma servono soprattutto i commercianti che denunciano”.
Sia Fabio Porreca di Camera di Commercio che Pippo Cavaliere della Fondazione antiusura Buon Samaritano hanno promesso pieno appoggio all’iniziativa. “La lotta alla criminalità – ha detto Cavaliere citando Paolo Borsellino – non può ridursi a semplice lotta repressiva. Serve un movimento culturale. Per questo spingo per un protocollo d’intesa utile a diffondere l’importanza della denuncia e mi batterò affinchè tutti noi ci costituissimo parte civile nei processi in corso”.
Il procuratore capo Leonardo Leone De Castris ha invitato le vittime del racket a non aver paura: “Abbiate fiducia e rivolgetevi a noi. Sono a Foggia da circa un anno e devo constatare che questa città ha l’abitudine a piangersi un po’ troppo addosso. C’è gente convinta di trovarsi nel buco nero del mondo, eppure è un capoluogo che esprime importanti rappresentanti politici, perciò può e deve uscire da questa situazione”.
“Che questa battaglia diventi patrimonio di tutti – ha detto Ivan Scalfarotto, proprio uno dei parlamentari foggiani citati da De Castris -; questa giornata diventi fondamentale per Foggia”.
A chiudere gli interventi, il viceministro Bubbico: “Il nemico peggiore è il senso di solitudine, un avversario terribile, senza volto e regole. Un fenomeno che può colpire sempre. È bene costituirsi parte civile nei processi ma è anche importante condividere questo impegno. Non abbiamo scorciatoie. Dobbiamo perseguirlo insieme e sostenere sempre i principi di legalità”.