I carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Bari hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere emessa, a carico del 27enne Luigi Schiavone e del 30enne Francesco Serafino, dal Tribunale del riesame di Bari, che ha pienamente accolto il ricorso proposto dalla Procura della Repubblica, consentendo una prima chiusura del cerchio sull’omicidio di Nunzio Mazzilli, pluripregiudicato, ucciso il 26 giugno 2009 a Capurso mentre si trovava nel circolo ricreativo che gestiva in quella via Madonna del Pozzo. Nel luglio scorso, sempre su ordine del Tribunale del riesame, erano finiti in manette il 33enne Gaetano Moschetti e il 26enne Rocco Schiavone. Per tutti l’accusa è concorso in omicidio, detenzione e porto di armi, aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso.
L’episodio fu particolarmente efferato, la vittima fu uccisa a colpi di pistola e finito con un colpo alla tempia. Nella circostanza un proiettile vagante ferì alla gamba, fortunatamente in modo non grave, anche un avventore del locale, romeno 30enne. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari, hanno consentito di appurare che alla base del grave fatto di sangue ci sarebbe il tentativo da parte del clan Di Cosola di attrarre nella propria orbita alcuni paesi dell’hinterland barese, a cominciare dal comune di Capurso, ai danni del clan Stramaglia. Ai due il provvedimento è stato notificato in carcere ad entrambi.