
“Amiu ci ha salvato da una fase di emergenza ma non ha un piano industriale”. Inoltre: “Poca attenzione alla periferia nella raccolta, lavaggio cassonetti inesistente”. Il consigliere Luigi Buonarota elenca tutte le carenze dell’azienda dei rifiuti (ex Amiu Bari, oggi Amiu Puglia) e chiede: “Quali sono gli introiti delle 20 aziende convenzionate?”. E’ un crescendo di bordate dell’opposizione alla “salvatrice” della città di Foggia nel Natale 2012, quando si rischiava l’arrivo dell’esercito. Ma nessuno si aspettava che dai quei banchi, durante l’era del centrosinistra sponsor del trasferimento a Bari, arrivasse il “no” al piano economico e finanziario presentato dalla spa. Con 18 voti favorevoli, 4 contrari e un astenuto, è passato ieri sera in consiglio comunale il primo punto all’ordine del giorno. Al voto, con numeri identici, anche il piano tariffe.
Rimandata a seduta da stabilirsi la discussione sul bilancio di previsione 2014 e il piano delle alienazioni e valorizzazione immobili. I terreni presi in considerazione dovrebbero essere quelli della cooperativa Fiore, per Masseria Giardino non si sa. L’assessore al bilancio Lombardi rimanda alla tecnostruttura, l’assessore all’ambiente Morese smentisce ipotesi di alienazioni, piuttosto andrebbe “valorizzata previa disponibilità economica”.
L’Amiu in versione barese non piace più al centrosinistra
La discussione su Amiu segna un clamoroso ribaltamento di fronte e di intenti tra l’ex maggioranza e il nuovo governo Landella che maneggia una gestione in gran parte “consumata”, con la specifica caratteristica di chi l’Amiu in versione barese non l’ha mai condivisa. Infatti, di fronte alle pressanti critiche del centrosinistra – si tratta di consiglieri neoeletti, l’ex assessore all’ambiente Russo si è astenuto dal voto – Landella ha preso la parola un bel po’ infuriato: “Diciamolo, quest’azienda è stata ceduta a Bari (con i mezzi in comodato gratuito per 500 euro al mese) per non trasferire debiti insostenibili nel bilancio comunale, non mistifichiamo la realtà”. Ha poi annunciato che la discarica sarà ampliata e che sulla differenziata “si faranno corsi nella scuole”. “Non ci siamo consegnati a scatola chiusa ad Amiu, continueremo a verificarne la validità progettuale”.
Stralcio del costo discarica, Dicesare: “Operazione spericolata”
Circa la possibilità di alleggerire alcune fasce di esercenti che dal piano sono gravate più del dovuto (commercianti, ristoratori) il consigliere Mainiero ha proposto lo stralcio di alcuni costi di discarica (2milioni e 300mila euro circa).
Il dirigente del settore finanziario Carlo Dicesare ha però respinto l’emendamento – di cui verrà esaminata la compatibilità con l’esercizio 2014 – in modo abbastanza telegrafico: “Mi sembra una forzatura contabile, uno stralcio spericolato che non potrà avere parere positivo dei revisori dei conti”. Amiu non ha preso in carico le discariche dal contratto perché mancava la messa in sicurezza, ha spiegato il dirigente, infatti i lavori di ampliamento li fa il Comune. Il centro di costo resta uno, l’ente guida rimane il Comune, un “chiarimento” fornito anche ad altri consiglieri sullo “stralcio” possibile ed eventuale.
L’ex assessore Russo: “Ora governate voi”
La minoranza continuava ad assestare colpi ad Amiu, la maggioranza precisava: “Noi siamo qui da poco”. E l’ex assessore Russo (Pd), contava precisamente i mesi: “Qualcosa si può cominciare a fare, avviate la differenziata, abbiamo rischiato un brutto Natale nel 2012 ma ce l’abbiamo fatta in quel contesto. Ci sono fondi che giacciono, usateli, ora governate voi e voi dovete risolvere i problemi”. Fondi regionali da 2 milioni di euro sarebbero stati spesi – a giorni potrebbe essere comunicato ufficialmente – per acquistare 9 mezzi adibiti alla differenziata e 20mila cassonetti. Sarebbe un primo passo verso la raccolta per cui Landella ha anche pensato a “un bonus incentivante”. Sulla Tari, Marasco ha proposto “l’esclusione dal computo del nucleo familiare per gli studenti fuori sede che hanno un contratto di locazione altrove”.
Il piano di “Babbo Natale”
Gran parte dell’assise si è svolta in una sorta di rimpallo di responsabilità, solo i nuovi eletti di centrosinistra hanno avuto l’ardire di attaccare a testa bassa. Marcello Sciagura, per esempio si chiedeva: “Ma che ci racconta Amiu, ma chi l’ha fatto questo piano, Babbo Natale? Manca una programmazione regionale, ci dicono che stanno potenziando i mezzi ma non si vede”. Landella non credeva alla sue orecchie per il fatto che, addirittura, si attaccasse la regione dello stesso colore politico di chi parlava. Il consigliere Cataneo sottolineava che San Severo in pochi anni ha raggiunto una differenziata al 65%, Foggia scende dal 15% scende al 6%.
Carte in ritardo: Landella mette in riga i dirigenti
Problema della documentazione che arriva in ritardo per cui i pareri della varie commissioni, tra cui quella ambiente necessaria per l’approvazione del piano Amiu, sono comparse in consiglio seduta stante. Marasco ha sollevato con veemenza la questione dei “ritardi” che hanno fatto poi slittare il consiglio, salvo rimandarne la seduta perché comunque entro il 30 era inserito all’ordine del giorno. Inoltre chiedeva come mai la documentazione non è a firma del dirigente di area ma del segretario generale Guadagno. L’osservazione ha spinto il sindaco e il consigliere Ursitti a chiarire sugli adempimenti da svolgere in tempo. “La politica si riappropri dei compiti che ha, noi vogliamo prenderci la responsabilità delle cose che decidiamo”. Il sindaco ha comunicato al consiglio la riunione tenuta con i dirigenti in cui ha avvertito: “I ritardi verranno considerati nella valutazione. Chi governa certe procedure si deve assumere la responsabilità”.