Foggia a tutto schermo sulla home page de “Il Fatto Quotidiano”. Stamattina, il giornale di Travaglio e Padellaro apriva il sito sulla mafia nel capoluogo dauno. Una lunga e dettagliata ricostruzione che parte dallo storico incontro del 5 gennaio 1979 all’Hotel Florio (quando il boss Raffaele Cutolo “battezzò” la Società foggiana) fino ai giorni nostri, con particolare attenzione all’assalto alla NP Service del 25 giugno scorso. C’è persino un video esclusivo che riprende i banditi mentre fanno rifornimento prima di mettere a ferro e fuoco la città. Nel pezzo sono riportate le parole del questore Piernicola Silvis, già pubblicate da l’Immediato qualche giorno fa (leggi).
“Se un’autobomba esplode, qui non lo viene a sapere nessuno – disse Silvis a Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia -; ma queste cose devono essere dette, perché non possiamo aspettare il morto eccellente, che ammazzino un procuratore della Repubblica, uno dei nostri o un bambino, o che facciano una strage in cui muoia qualche innocente per ricordarci che a Foggia c’è l’associazione criminale di stampo mafioso. Questa città oggi è economicamente in ginocchio, strozzata dalle estorsioni e dal manto di silenzio che si coglie ovunque. È necessario inceppare con urgenza l’escalation dell’organizzazione, prima che sia tardi e che il livello delle sue azioni omicide s’innalzi a sfida aperta alle istituzioni dello Stato e agli uomini che le rappresentano”.
Quella notizia – ribadisce “Il Fatto” – non ha trovato neanche lo spazio di una breve di cronaca, nei giornali nazionali. Niente di niente neanche nelle tv.
L’accordo tra la Società e i “professionisti” di Cerignola
Non solo Foggia. Negli ultimi anni l’escalation del crimine vede Cerignola grande protagonista. Se ne sono accorti anche a livello nazionale ma sempre grazie a quanto raccontato da Silvis in quell’audizione. “A Cerignola – riferì il questore – ci sono i migliori professionisti d’Italia per operazioni di questo genere. Ma nessuna rapina sarebbe mai stata tentata se non si fossero accordati per pagare una quota alla ‘Società’, la mafia foggiana, che altrimenti non l’avrebbe mai permesso”. È il segno di un “patto” – secondo la testata nazionale -. La mafia foggiana vive un momento di equilibrio nel quale può inserirsi la criminalità organizzata di Cerignola.
Anche “Il Fatto” evidenzia come la mafia foggiana sia poco conosciuta. Ma può bastare un dato per descrivere la sua forza: la totale assenza di collaboratori di giustizia. Praticamente un record, nel panorama italiano.
Famiglia Zammarano e Street Cafè
“Il Fatto” ricorda altri eventi di cronaca piuttosto recenti come la bomba che fece saltare un’auto parcheggiata all’esterno della sede legale di tre società immobiliari, quelle della famiglia Zammarano che ha sempre negato di aver pagato estorsioni. Poteva essere una strage: “L’attentato non ha fatto vittime soltanto per un caso – disse Silvis– e perché erano le 7 e 40 di una domenica mattina”. L’ultimo attentato incendiario risale invece a fine agosto scorso, un sabato notte, ai danni della pizzeria “Da Massimo”. Nei primi sei mesi del 2014, nella città di Foggia, se ne contano 67 come già evidenziammo su l’Immediato settimane fa. Nell’intera provincia ben 259: ogni 16 ore, qui, esplode qualcosa. Poi c’è la microcriminalità: “Tra gennaio e febbraio – rivelò il questore – nella sola città di Foggia sono state rubate 420 automobili”. In sostanza: un furto ogni tre ore.
La storia dello “Street Cafè”, bar nato di recente in zona centro, racconta di una mafia invasiva e determinata: “O paghi o ci prendiamo l’attività”, fu la minaccia che dovette subire il titolare dell’attività commerciale. In questo caso la vittima mostrò coraggio denunciando gli estorsori ma purtroppo non sempre le storie vanno a finire in questo modo.
Anzi, nonostante questo passaggio a vuoto, “Il Fatto Quotidiano” non esclude che a breve possa concretizzarsi il salto di qualità da parte della mafia foggiana. Un salto di qualità spesso rappresentato da legami con politica e colletti bianchi. L’infiltrazione nelle stanze del potere è da sempre l’obiettivo delle organizzazioni criminali.