“Improvvisamente la Confesercenti della provincia di Foggia pare essere stata colpita da una sorta di virus della loquacità. In due giorni il presidente Carlo Simone ha rilasciato altrettante dichiarazioni critiche nei confronti del Comune. Entrambe, però, hanno tutta l’aria della polemica politica pretestuosa piuttosto che del contributo costruttivo”. È la replica di Giuseppe Mainiero, portavoce cittadino di Foggia e capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in Consiglio comunale, alle dichiarazioni rilasciate dal presidente provinciale di Confesercenti, Carlo Simone (leggi). “Le posizioni espresse da Simone stupiscono, perché tendono a qualificare la Confesercenti come un interlocutore politico di opposizione all’attuale Amministrazione comunale più che come un’associazione di categoria – dichiara Mainiero –. Sul rilancio del ‘Gino Lisa’, ad esempio, ho letto una ricostruzione dei fatti monca di troppi particolari. Non voglio pensare che a Simone sfuggano completamente moltissime tappe della vicenda. Guarda caso proprio quelle relative alle responsabilità che sono in capo alla Regione Puglia e ai suoi amministratori, cosa ormai riconosciuta praticamente da tutti gli attori coinvolti”. Secondo il capogruppo di FdI-An “sarebbe interessante conoscere quali atti concreti dovrebbero produrre Comune e Camera di Commercio. Simone forse dimentica che il Consiglio comunale ha approvato il Piano dei Rischi, portato in Aula dall’allora assessore Marasco e votato dall’attuale primo cittadino, e che la Camera di Commercio ha addirittura prodotto uno studio analitico trasmesso al Ministero del Trasporti ma ignorato completamente dalla Regione Puglia, che ha pensato invece di chiedere l’inserimento del nostro aeroporto tra gli scali di interesse nazionale con una nota di poche righe, offensiva per la Capitanata e per le sue istituzioni”. “Se il presidente di Confesercenti leggesse con più attenzione i documenti – sottolinea il capogruppo di FdI-An – capirebbe che gli ostacoli in questa partita sono tutti a Bari. E comprenderebbe che Comune e Camera di Commercio, dopo il finto impegno degli assessori regionali, sono gli unici Enti rimasti a tenere alta l’attenzione sul destino dell’aeroporto della provincia di Foggia, assieme al mondo dell’associazionismo”. “Stessa cosa dicasi per i rilievi sollevati sulla pianificazione strategica. Simone deve essere affetto da una sorta di strabismo politico perché nessuno sta ignorando le opportunità offerte dal prossimo ciclo di risorse comunitarie – evidenzia Mainiero –. All’allarmato presidente di Confesercenti vorrei ricordare che la nuova Giunta comunale si è insediata da poco più di un mese. E faccio fatica a ricordare lo stesso attivismo della sua organizzazione in occasione della mancata adozione di strumenti di programmazione come il Piano del Commercio da parte del governo di centrosinistra che ci ha preceduto. Eppure si trattava di una materia che tecnicamente avrebbe dovuto essere una priorità per un’associazione di categoria come quella presieduta da Simone”. “Nel merito della questione, inoltre, mi sarei aspettato una levata di scudi nei confronti di una Giunta regionale baricentrica, che ha sempre guardato in modo tutt’altro che benevolo alla Capitanata, cioè all’area della Puglia che ha consentito storicamente e che consente attualmente alla nostra regione di continuare ad essere all’interno dell’Obiettivo 1, oggi Obiettivo Convergenza – puntualizza il capogruppo di FdI-An –. Dopo un decennio di scelte sbagliate della Giunta regionale le distanze tra la provincia di Foggia ed il resto della Puglia sono aumentate e si sono fatte più drammatiche. Ma a Simone evidentemente non interessa sviluppare un ragionamento serio e di merito intorno agli argomenti di cui pure vorrebbe discutere. L’unica cosa a cui sembra essere affannosamente interessato è mettere in piedi una polemica contro la nuova Giunta comunale ed il nuovo sindaco”. “Noi intendiamo governare considerando tutte le associazioni di categoria degli interlocutori preziosi in termini di idee, proposte e contributi. Si può dibattere e discutere. Si può polemizzare e si possono creare convergenze operative – conclude Mainiero –. Vorremmo tuttavia interloquire con chi ha interesse a far crescere il territorio e non con chi cerca strumentalmente di indebolire l’immagine dell’area politica che ha sconfitto elettoralmente la coalizione nelle cui liste si sono candidati i figli di alcuni suoi autorevoli dirigenti”.