A Vieste le forze dell’ordine potranno d’ora in poi “provvedere all’abbattimento degli animali vaganti, limitatamente al territorio del comune di Vieste, nel caso in cui gli stessi dovessero creare una situazione di pericolo concreto per l’incolumità delle popolazioni e per la sicurezza della circolazione stradale”. A determinare il provvedimento un’ordinanza della Prefettura di Foggia, al quale si è immediatamente opposto il mondo animalista. Favorevole invece il sindaco, Ersilia Nobile, che ha immediatamente precisato che “dispiace per gli animali ma credo che la vita umana è più importante”.
Battaglieri, al contrario, gli animalisti: “Con una diffida abbiamo chiesto al Prefetto di Foggia l’immediato ritiro dell’ordinanza. Abbiamo sollevato formalmente la questione della illegittimità del provvedimento, nella parte in cui dispone l’uccisione degli animali in assenza di presupposti idonei, elemento che potrebbe configurare l’ipotesi di reato di uccisione di animali ’non necessitata’, previsto dall’articolo 544 bis del Codice Penale e punibile con la reclusione fino ai 2 anni – si legge in una nota della Lav -. Questa ordinanza, rispetto alla normativa vigente rischia di essere un indiscriminato via libera all’uccisione di animali». Così l’associazione ha «l’immediata sospensione ed il conseguente ritiro dell’ordinanza, al fine di evitare abbattimenti illegittimi, e che vengano valutati, con adeguata istruttoria, metodi alternativi non cruenti, adatti a risolvere la questione”.
Anche l’Enpa è scesa in campo: “Siamo pronti ad utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione, da quelli legali a quelli di pressione sull’opinione pubblica italiana e internazionale, qualora le autorità locali competenti non ritirassero l’ordinanza”. Carla Rocchi, presidente dell’ente, mette sotto accusa la ratio del provvedimento: “Se un animale viene trovato a vagare incustodito, invece di sanzionare il suo proprietario che avrebbe dovuto prendersi cura di lui e non lo ha fatto, si decide di freddarlo seduta stante con un colpo di fucile. Mi sembra evidente che se a Vieste esiste un problema di malgoverno degli animali, problema che rappresenterebbe una presunta fonte di pericolo per l’incolumità pubblica, le istituzioni non si impegnano per risolverlo. Anzi, lo aggravano”.