Che senso ha la realizzazione di un mini Opg al posto di un ospedale? A chieder conto all’assessore regionale alla Sanità, Donato Pentassuglia, il consigliere anziano di via Capruzzi, Cecchino Damone. Nel piano complessivo di riordino della rete ospedaliera pugliese, infatti, nessuno avrebbe mai immaginato rientrassero le Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza). Eppure, in un corposo documento, viene spiegato come verranno investiti oltre 10milioni di euro per 3 strutture dislocate su tutto il territorio: Torremaggiore in provincia di Foggia (20 posti letto con un costo per la riconversione dell’immobile dell’Asl di 3,5 milioni di euro), Ceglie Messapica a Brindisi (18 posti letto per un costo di quasi 3,8 milioni di euro) e Mottola a Taranto (20 posti letto con un costo per la riqualificazione di 2,9 milioni di euro). “Non si comprende – scrive il consigliere di San Severo – come tale struttura possa essere funzionale al mantenimento di un sufficiente standard dei servizi socio-sanitari per i cittadini e quali vantaggi possano scaturirne per un territorio già fortemente disagiato, con un tasso di criminalità tristemente in crescita e bisognoso di infrastrutture e ed azioni finalizzate alla crescita occupazionale in quanto penalizzato, oltre che dalla perdurante crisi globale, da politiche regionali di sviluppo poco coerenti con le proprie caratteristiche socio-economiche. La chiusura del presidio ospedaliero ‘San Giacomo’ di Torremaggiore, sicuro e riconosciuto punto di riferimento, in passato, per una vasta area dell’Alto Tavoliere, ha avuto gravi conseguenze sulla qualità dei servizi e sulla domanda di salute riveniente da quella parte della popolazione pugliese, che stanno pagando un prezzo enorme, senza paragoni con altre zone della Puglia, al Piano di rientro e riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale. Sono ben altri – precisa – i servizi sanitari di cui il territorio necessiterebbe e ben altre le misure a sostegno dell’occupazione che andrebbero prese, atteso che la eventuale attivazione della strutta di superamento dell’O.P.G. non darebbe, praticamente, alcun riscontro occupazionale alla cittadina ed ai suoi abitanti. Lo stesso ex assessore regionale alla Sanità, dottoressa Elena Gentile, intervenendo al consiglio comunale monotematico tenutosi a Torremaggiore, il 24 gennaio 2014, preso atto del clima di allarme sociale che la paventata apertura della struttura in parola aveva creato nell’intera comunità cittadina (palesatosi chiaramente durante l’adunata consiliare, che veniva finanche sospesa, ad un certo punto, per evitare che il tumulto degenerasse in scontri fisici) dichiarava la sua intenzione di modificare quanto disposto con la deliberazione di Giunta regionale numero 1793 del 01 ottobre 2013, portando la struttura in parola in un altro comune. In quel contesto il sottoscritto Consigliere regionale faceva presente che Torremaggiore è la sede meno indicata per un’istituzione di questa natura, atteso che, peraltro, in precedenza era stato previsto, in sede di riqualificazione del ‘San Giacomo’, un secondo poliambulatorio – conclude Damone – ed un centro di riabilitazione per l’autismo. Faceva, altresì, presente che laddove u fortissimo dissenso popolare si manifesti, come in questo caso, la classe politica deve prenderne atto e cercare soluzioni alternative”.