“Un affare destinato a chi ha amici in giunta. Vi sembra tutto lecito, legittimo e trasparente? Se facessi la medesima domanda ad un Procuratore della Repubblica?”.
Una ben confezionata speculazione edilizia si nasconde dietro la recente iniziativa dell’amministrazione comunale di Cerignola. Un rischio che il movimento politico “La Cicogna” ravvisa nelle consequenziali delibere di giunta del 4 luglio scorso (214-215) con le quali il Comune prima rende edificabili (integrazione della delibera 166 del 20 maggio 2014), con il cappello del pubblico interesse, le aree che tali non sono nel piano regolatore generale (zone F1,F2 oF3), e poi vende utilmente suoli a imprenditori che affidano la cura dei propri interessi a professionisti che siedono in giunta.
Cambiali elettorali
Ai privati, alle cooperative edilizie e consorzi, imprese di costruzione e società immobiliari con disponibilità di aree e immobili in zone F1-F2-F3, il Comune ha rivolto l’invito a manifestare il proprio interesse alla realizzazione di interventi di edilizia residenziale sociale. L’avviso pubblico nasce dall’urgenza di dare risposta alla grave situazione di emergenza abitativa, attraverso interventi di edilizia residenziale sociale, in attuazione alla legge regionale numero 12 del 2008. A insospettire la minoranza è il provvedimento portato in giunta dal sindaco Antonio Giannatempo, titolare delle deleghe all’Urbanistica e Lavori Pubblici (assenti l’assessore alle Politiche sociali Michele Romano e l’assessore con delega all’Edilizia privata Pasquale Mennuni) che ha consentito “alla società fortunata” di acquistare al valore previsto per un suolo in zona F/1, “cioè ad un valore minimo, comunque basso –si legge nella nota a firma del consigliere comunale Franco Metta-, 4.500 mq, di cui un minuto prima la giunta comunale ha aumentato esponenzialmente il valore, trasformando le zone F/1 in zone edificabili”.
Le accuse dell’opposizione
Bersaglio delle accuse mosse dal leader dell’opposizione cicognina è l’imprenditore Celestino Daloiso, titolare della catena di supermercati GM. L’imprenditore originario di Margherita di Savoia il 23 maggio scorso, con l’intento di ristrutturare a ampliare il supermercato di Via Monte Amiata, risistemando l’area antistante adibita a parcheggio, già ad uso del “Maxi GM”, chiedeva di acquisire quell’area di proprietà comunale del valore pari a circa 238mila euro. “Ormai, siamo ai saldi”, il commento dell’opposizione cicognina, che in una nota diffusa in mattinata definisce “misteriose le ragioni della vendita”. “Che senso ha questa operazione, che sviluppi dobbiamo aspettarci? Unico aspetto positivo potrebbe consistere nell’incasso della somma dovuta per la vendita. Noi pensiamo che, qualunque sia la somma –prosegue la nota-, vada posto un argine a questo stillicidio di vendite, senza capo ne’ coda, che impoveriscono il patrimonio comunale. In più. Qui come in altri casi, di soldi, non si vede nemmeno l’ombra. Ricordate via Monte Rosa? Passati mesi e anni, l’acquirente, forte della protezione del suo consigliere comunale di riferimento, a oggi non ha tirato fuori un solo euro. Siamo stufi di queste prassi amministrative oscure, prive di utilità per la collettività, costruite sempre sull’asse privilegiato tra un cittadino più cittadino di altri di altri e i suoi referenti consiglieri/assessori, sempre in duplice veste: di amministratori e al tempo stesso professionisti che lavorano per il cittadino più cittadino di altri”.
Il precedente
Il riferimento, in questo caso, è all’assessore al Bilancio Francesco Decosmo, commercialista di Daloiso. Ricopriva la delega all’Urbanistica quando nel febbraio 2011 il suo cliente presentava all’amministrazione comunale il progetto di edificare 52 alloggi in corso Scuola Agraria. Fu proprio lui a proporre, all’epoca, l’adozione del provvedimento alla giunta Giannatempo, che tempestivamente firmava l’assenso propedeutico alla partecipazione all’avviso pubblico regionale che attua il piano nazionale di edilizia abitativa. In un area di 3400 mq (che interessa l’immobile commerciale 39/41 di corso Scuola Agraria), si intendeva realizzare, unitamente all’ampliamento dell’attività commerciale del “Maxi GM” al piano terra, la sopraelevazione di tre piani da destinare ad appartamenti, per una volumetria complessiva di circa 17mila metri cubi, il cui 10% sarebbe stato ceduto al Comune, ad uso di residenza sociale. Con l’impegno, per la restante parte, alla futura vendita a soggetti selezionati da una graduatoria comunale e in possesso dei requisiti per l’accesso a tale tipo di alloggi. In una zona inquadrata nel piano regolatore generale come D4 mista, destinata ad insediamenti produttivi, denunciava anche allora la Cicogna. Sul caso, proprio in merito ai tempi rapidi dell’approvazione, intervennero anche i consiglieri di maggioranza dell’ex gruppo autonomo (Gerardo Deufedis, Savino Laguardia, Salvatore Morano, Nicola Netti).
Le ragioni dell’imprenditore
Che ne farà dell’area oggi di sua proprietà, considerata anche l’opportunità di realizzarvi interventi di edilizia residenziale? “Rimarrà un parcheggio, a beneficio della clientela del supermercato. Non diventerà privato: sarà consentito il passaggio. Esattamente quello che ha fatto la Lidl. Non capisco perché lì va bene e se lo faccio io no”, replica a l’Immediato Daloiso. “Non cambierà niente, come destinazione e come uso. A me non interessa costruire, mi interessa solo per l’attività. Lo compero, e ho il parcheggio per il GM”. Esattamente come quando non era di sua proprietà. E il vantaggio dell’investimento qual è? “Lo utilizzo oggi, e lo utilizzerò alla stessa maniera domani. Non lo acquisto per avanzare chissà che cosa. C’è sul contratto che quell’area sarà utilizzata a parcheggio pubblico”. Degli alloggi che nel 2011 chiedeva alla Regione di realizzare non se ne fa più nulla, dice. “E chi lo ha detto che volevo costruire? Lo ha detto precedentemente solo l’opposizione. Voglio lasciare le cose come sono, adesso”. Quanto al rapporto di fiducia con l’assessore Decosmo, presunto facilitatore d’affari per l’acquisto recente, si difende: “Non vuol dire niente che il mio commercialista sia l’assessore Decosmo, né questo avrebbe potuto precludermi nulla. Mica me lo hanno regalato. Cosa c’entra? Adesso è in politica, ma era il mio consulente già prima che assumesse questo impegno. Non ho avuto nessun vantaggio, nessuna agevolazione, da nessuno. È una cosa regolare. Quando ho aperto il supermercato non c’era niente. Lo feci io il parcheggio e mi occupo io della manutenzione e pulizia”.