
Emozionati, al primo incarico, seduti nei banchi dell’esecutivo appena gli addetti suonano il gong: “Si comincia”. In piedi per la presentazione, altrimenti scatta l’esortazione di Landella, i fotografi fanno i conti con la poltrona ai piedi della postazione del sindaco, immagine della sua campagna elettorale con la scritta: “Il primo cittadino sei tu”. Un riassunto dell’impostazione che ha voluto dare alla conferenza stampa, molto affollata per la verità, una claque in fondo all’aula consiliare che, in tempi normali, protesta. Ma è il primo giorno, “Forza Foggia” è l’urrà finale del sindaco.
“Le consulte daranno l’indirizzo agli assessori, una spinta dal basso per coinvolgere i cittadini”. Un punto già espresso in campagna elettorale con particolare riferimento alle politiche sociali. Le difficoltà di questo mese per formare la giunta passano dai “conflitti personali” che paiono superati: “Da una parte i partiti, ma le questioni interne le vediamo dopo, dall’altra la volontà di cambiamento. Nel frattempo mi sono messo a disposizione per le emergenze, quella delle famiglie vittime del crollo, delle strade dissestate, bisogna avere l’umiltà di ascoltare la gente”.
Dunque le pressioni dei partiti sono state forti ma ha scelto la “competenza”, con una precisazione: “I titoli, il curriculum sono importanti ma devono trasformarsi in azione”. Lui ha scelto un “mix” tra la politica e la giunta tecnica. Assenti in aula alcuni rappresentanti della coalizione, dalla Desta alla Puglia prima di tutto. Il sindaco ha tenuto una serie di deleghe tra cui quella alla polizia municipale, particolare comunicato e per cui ha ricevuto un grande applauso. L’intento è quello di spacchettarle in futuro: “Molte di esse saranno trasferite ai consiglieri per coinvolgerli nel progetto: una cosa è certa, questa giunta tornerà a parlare foggiano”, nel senso della centralità del capoluogo rispetto ad altri grandi centri della provincia.
Dell’astensionismo che ha segnato le elezioni con meno affluenza della storia di Foggia è consapevole: “Ne dobbiamo tener conto, questo è causato anche da tante promesse elettorali fatte e non mantenute”. Si è riservato di decidere su 3 settori nevralgici, avvocatura, bilancio e urbanistica: “Assecondare la volontà popolare tra coloro che si dedicano da sempre alla politica e le professionalità sul campo”.
In preparazione una pirotecnica festa del 15 d’agosto, senza nulla togliere alle emergenze, ovviamente. Sull’urbanistica e sul Pug si rispetta quanto detto in campagna elettorale: “Il piano urbanistico generale deve uscire dai cassetti”. De Filippis è il designato in giunta: “Preoccupato di avere all’opposizione il suo predecessore per questo incarico?- cioè l’architetto Augusto Marasco- No, ci siamo confrontati altre volte in campo professionale”.
GLI ASSESSORI E LE PRIME DICHIARAZIONI
Assessorato alla pubblicazione istruzione, alle politiche del lavoro e altro, oggi le deleghe riassunte in una persona sono di più essendo diminuito il numero dei rappresentanti in giunta. Carla Calabrese fa un bilancio flash del suo incarico: “Ho sempre lavorato nel sociale, questo è il mio mondo”. Professionale.
Sergio Cangelli, al contenzioso (Landella dice “all’avvocatura”) al personale e allo sport (la battuta del sindaco: “Racconta di essere uno sportivo ma a calcio non tanto”. Sorrisi.) Lui: “Ringrazio il sindaco per avermi scelto, abbiamo l’orgoglio di lavorare in una squadra giovane”. Sportivo.
Primo ad arrivare Francesco Morese che a l’Immediato commenta: “Sono contento di questa delega e cercherò di essere quanto più disponibile verso tutti”. Siparietto con l’usciere all’ingresso in Municipio: “Assessore ma la cravatta dove sta?!””Purtroppo è rimasta in macchina” ha scherzato Morese prima di sgattaiolare verso il primo piano. Aggettivo per il giovane assessore: operativo.
Erminia Roberto alla quale saranno affidati i servizi sociali dice: “Sono molto contenta. Voglio continuare il lavoro svolto fino ad oggi occupandomi di lavoro, donne e famiglie. Come già fatto per Unione di Capitanata. Spero di svolgere il mio compito in totale sintonia con il centrodestra. In questa città c’è molto bisogno di aiuto. C’è gente che ha perso il lavoro”. Determinata.
Puntuale all’appuntamento Jenny Moffa, nuovo assessore alle politiche giovanili e attività produttive. La ragazza è ancora spaesata ma molto felice: “Ho saputo ieri della delega. C’è tanto da fare, dal verde ai rifiuti. Ho le competenze necessarie per fare bene. Sulle deleghe sapete più voi giornalisti che noi”. Poi scappa via e alle amiche che l’hanno accompagnata dice: “Ho fatto la mia prima intervista ed è andata malissimo!”. Timida.
Ecco Ciccio D’Emilio, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici: “Continuerò ad essere al servizio di questa città. Questo è il coronamento di un sogno dopo quattro mandati da consigliere comunale. Sono qui anche per dare la mia esperienza agli assessori più giovani. Troveremo disponibilità economiche e di programma per la città”. Saggio.
In Aula Consiliare c’è Anna Paola Giuliani (assessore alla cultura): “Sono orgogliosa. Questa è una bella responsabilità. Foggia aspetta da tempo di ritrovare la sua identità. Serve riscoprire i valori. Gioco in trasferta (è di San Severo, ndr) ma non sarà un problema. Sfida vera è raccogliere istanze del territorio”. Sui temi da affrontare fin da subito afferma: “Non c’è solo il Teatro Giordano. Foggia ha bisogno di riscoprire le proprie radici a cominciare dalle feste patronali”. Identitaria
Antonio De Filippis, ingegnere al quale è andata l’urbanistica promette di iniziare dal Pug (Piano urbanistico generale). “Comincerò da qui. Perchè ho scelto di accettare questo incarico? L’ho fatto per la mia città, tutto qui”. Foggiano doc
Sergio Lombardi invece, nuovo assessore al bilancio, spiega a l’Immediato: “Il mio è un assessorato particolarmente difficile. Lavorerò anche con l’opposizione creando un team di esperti sulle questioni più calde”. Collaborativo