“Tutti potrebbero avere l’opportunità di crescita e formazione che è stata data a mio figlio Niccolò, se si realizza la collaborazione attiva e partecipata tra scuola, famiglia e operatori. Per questo voglio condividere con le altre famiglie l’esperienza del suo percorso scolastico, perché rappresenta una buona pratica didattica per le scuole che hanno studenti con esigenze particolari”. È quanto scrive in una lettera aperta Marilena Dagnese, vicepresidente della cooperativa sociale SuperHando di Cerignola e mamma orgogliosa di Niccolò. Ha conseguito il diploma di licenza media inferiore con il massimo dei voti, “un 10 e lode che è frutto non della compassione per la sua condizione -scrive mamma Marilena-, ma degli sforzi e sacrifici che uno studente con disabilità, con le sue difficoltà motorie e cognitive ha preteso da sé stesso, senza mai arrendersi al primo ostacolo, incoraggiato dal supporto della psicologa che ha costruito per lui un percorso cucito su misura, individuando la strategia adatta, adottata dall’insegnante di sostegno, con la complicità di tutti i docenti curriculari”.
Un’esperienza che sente di condividere affinché possa fungere da incoraggiamento per le altre famiglie e da stimolo per le altre realtà scolastiche che sulla strada dell’integrazione potrebbero assumere a buona prassi l’esperienza che Niccolò ha vissuto presso la scuola “Pavoncelli” di Cerignola. “Si è andati oltre i diritti acquisiti che la legge 104 sancisce, grazie alla disponibilità a migliorarsi dimostrata da tutto il corpo docente, nessuno escluso, e dalla straordinaria affinità del gruppo classe”, si legge nella lettera aperta. “I compagni di Niccolò non lo hanno mai considerato diverso, e la scuola si è rivelata un prezioso gancio tra l’equipe specializzata e la famiglia”, riferisce a l’Immediato la mamma cerignolana.
Assieme a Simone Marinelli, da oltre un decennio è punto di riferimento per le altre famiglie che affrontano la condizione di disabilità dei propri figli, operando attraverso la locale sezione di Superamento Handicap e la cooperativa che integra l’attività dell’associazione, garantendo assistenza e servizi preziosi per il sistema del welfare locale. Da mamma di due gemelli con disabilità, come referente scolastica all’interno dell’associazione, Marilena si è battuta per ottenere l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione nelle scuole di competenza del Comune. Un servizio che dal 2008 assicura ai bambini con disabilità, in età scolare, il supporto di operatori specializzati e formati, in grado di affiancare, insegnanti, psicologi, neurologi e tutte quelle figure professionali che contribuiscono alla conquista della condizione di “normale specialità”.
Un’integrazione di competenze e professionalità indispensabile al successo del percorso didattico che non è più demandato solo all’insegnante di sostegno. “Si tende, in genere, a delegare alle figure competenti la preparazione scolastica degli studenti con disabilità, ma, nello specifico contesto classe di Niccolò, abbiamo verificato come si sia creata una vera e propria rete di partecipazione”, osserva a l’Immediato, Cinzia Caputo, l’educatrice specializzata in psicologia che segue Niccolò. “Con l’insegnante di sostegno abbiamo riscontrato la piena collaborazione da parte di tutti i docenti curriculari, e l’attiva partecipazione della famiglia. Una sinergia che ha reso possibile che Niccolò svolgesse un percorso identico a quello dei suoi compagni di classe, nonostante le difficoltà dal punto di vista cognitivo. Abbiamo utilizzato la metodologia del un cooperative learning: oltre ad aver adattato il programma scolastico di ogni materia, abbiamo cercato di coinvolgere anche tutti gli insegnati nel suo percorso”, aggiunge la psicologa, che è anche consulente presso il centro per le famiglie che SuperHando gestisce in via Trento.
È stata colta come una sfida a migliorarsi la presenza di Niccolò per il corpo docente. L’insegnate di matematica Bancone e la docente di Lettere Lavello, in particolare, hanno sperimentato l’utilizzo di contenuti multimediali anche per il resto della classe, imparando a utilizzare i software impiegati dal brillante studente . “Per lui è stato stimolante cedere ai suoi compagni di classe le presentazioni in PowerPoint da lui stesso prodotte, o favorire le ricerche in estemporanea dalla sua postazione pc, che non è mai stata fonte di isolamento, anzi, occasione di continuo scambio e confronto”, commenta la psicologa. Non avrebbe prodotto nulla di leggibile con una penna in mano. Ha difficoltà a incolonnare i numeri, a eseguire calcoli a mente, perché sono astrazioni le categorie spazio-tempo, e gli ausili informatici e didattici gli hanno consentito di studiare alla stessa maniera degli altri, sostenendo interrogazioni e prove di verifica insieme ai suoi compagni, senza diversità di trattamento.
Un atteggiamento osservato anche in sede d’esame. Tutta la classe ha atteso che la traccia venisse rielaborata per consentire a Niccolò di sostenere la sua prova al computer, “e solo quando anche lui era pronto, alla pari, si è dato il via alle prove scritte”, racconta Marilena. “Per me è uno straordinario esempio di inclusione sociale riuscita, di solidarietà e amicizia tra compagni di classe e eccezionale intesa tra equipe specialistica e docenti curriculari, che hanno messo al centro il benessere dello studente, fornendo il materiale didattico dieci giorni prima, per consentire a Niccolò di lavorarci per tempo, e quando ha subito un delicato intervento, lo hanno aspettato, sospendendo la spiegazione di nuovi argomenti, per non complicargli il ritorno a casa con il recupero delle giornate di studio perse. Credo che, al di là degli ausili, degli strumenti che facilitano l’attività didattica di questi studenti che devono misurarsi con le difficoltà connesse alle loro disabilità, l’aiuto più prezioso che possano ricevere in dono è questo scambio umano, che è reciproco arricchimento”.
“Il mio pallone d’oro è la conquista di realizzare i miei sogni ogni giorno”, ha scritto Niccolò nei ringraziamenti conclusivi della sua tesina sui mondiali. Con l’entusiasmo del suo piccolo successo personale e scolastico e la grinta di chi non si arrende e sfida i suoi limiti, Niccolò ha scelto il Liceo delle Scienze applicate per lo step formativo successivo. “Ci sarà mio fratello maggiore a darmi una mano”.