Don Uva, 3 mesi per sistemare i conti. Cozzoli: “Puglia e Basilicata facciano la loro parte”

Tre mesi per redigere e completare il piano di ristrutturazione della Casa della Divina Provvidenza. È questo il periodo di tempo concesso al commissario straordinario Bartolo Cozzoli per dettare la linea al risanamento dei conti dell’Ente che ha sfiorato il fallimento dinanzi al Tribunale di Trani.

Tre mesi per redigere e completare il piano di ristrutturazione della Casa della Divina Provvidenza. È questo il periodo di tempo concesso al commissario straordinario Bartolo Cozzoli per dettare la linea al risanamento dei conti dell’Ente che ha sfiorato il fallimento dinanzi al Tribunale di Trani. In questi giorni, il ministero dello Sviluppo Economico ha prorogato di 90 giorni il termine per la presentazione del programma relativo alla procedura di amministrazione straordinaria alla “Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza – onlus Opera Don Uva”. Con una nota, l’avvocato che in passato è stato vicesindaco e assessore al Bilancio in quota Pd del Comune di Bisceglie, ha invitato le regioni Puglia e Basilicata “a fare la loro parte”.

Il ministero pochi giorni fa (rispondendo ad una interrogazione parlamentare del M5S che metteva in dubbio il possesso dei requisiti necessari per tale carica, LEGGI) ha confermato la legittimità della nomina di Cozzoli, ha ora disposto che entro il prossimo 18 settembre bisognerà rendere noto lo schema per il rilancio.

“Il ministero dell’Economia ha fondato la sua decisione sulla base delle riscontrate oggettive difficoltà afferenti le operazioni di ricostruzione dell’attivo e del passivo, nonché delle iniziative in corso, assunte dal commissario straordinario, aventi impatto rilevante ai fini della redazione del Programma”, si sostiene in una nota dell’ufficio pubbliche relazioni della CDP. Quale sarà il cronoprogramma dei prossimi mesi dunque? “Il lavoro da fare sul fronte della razionalizzazione della spesa è ormai chiaro – dice il commissario Cozzoli – tuttavia, attesa la quasi totale dipendenza della Congregazione, sul piano dei ricavi, dai sistemi sanitari pugliese e lucano, diventa essenziale che, nei prossimi giorni, la Regione Puglia e la Regione Basilicata facciano sentire la loro voce onde poter meglio valutare le concrete prospettive di risanamento, le prospettive di riconversione e la possibilità di definire le problematiche pendenti, come, ad esempio, la rideterminazione delle tariffe dovute per i pazienti ortofrenici”.

“La proroga di 90 giorni” è una notizia positiva per Giannicola De Leonardis, consigliere regionale del Nuovo Centrodestra e presidente della VII Commissione Affari Istituzionali, “data l’importanza della posta in gioco, il numero di lavoratori coinvolti tra Foggia e Bisceglie, e i delicati servizi offerti a una platea altrettanto numerosa di pazienti con relative famiglie”. “La proroga era necessaria anche per la candidatura e successiva elezione al Parlamento europeo dell’assessore alle Politiche per la Salute Elena Gentile – continua – che hanno limitato e condizionato le sue attenzioni per le numerose deleghe attribuite, e visti i tempi del passaggio di consegne al suo successore, che erediterà – tra le altre – anche questa drammatica vertenza, da chiudere entro il prossimo 18 settembre 2014 con un occhio ai bilanci e l’altro all’occupazione e alle prestazioni da garantire per non far crollare la qualità del welfare nella nostra regione, e non perdere esperienze e professionalità acquisite in tanti decenni. Al nuovo arrivato – conclude De Leonardis – auspico una guida sicura della task force chiamata a un difficile ma necessario risanamento dell’ente ecclesiastico, garantendo quantità e qualità di servizi e prestazioni nell’interesse della comunità tutta”.