“Caro ing. Vitullo, cara maggioranza, caro Mov. Cicogna, cosa gli avete fatto fare al sig. Di Donato sulla sua proprietà in merito alla F1/P?” Un “pasticcio”, carte alla mano, per i piddini di Cerignola quello che l’amministrazione comunale ha permesso di realizzare in via Pirandello. Con beneplacito degli oppositori col becco, che nei mesi scorsi si erano espressi positivamente sull’esito dell’intervento urbanistico realizzato in convenzione con l’imprenditore edile titolare della proprietà del suolo di via Pirandello-angolo via San Ferdinando. In luogo di parcheggi da cedere al pubblico, l’area soprastante il parcheggio privato interrato è stata pavimentata, non solo infrangendo i patti, sostengono i piddini di via Mameli, ma con l’approvazione della variante rispetto alla convenzione originaria solo a conti fatti. “Aperta la tavola di progetto ci troviamo davanti a una Scia concessa a giochi fatti. Non ci vuole Sherlock Holmes per capirlo basta vedere le date sui documenti confuse, antecedenti alla presa d’atto della Giunta e antecedenti alla fine dei lavori, con tanto di firma e timbro”, denuncia la nota trasmessa dalla segreteria cittadina del Pd. “Una variante al progetto viene prima fatta e poi comunicata”, continua la nota.

La posizione del Pd
“Inizialmente era stato fatto un progetto anche molto bello, nella zona destinata a verde attrezzato. Erano previsti 18 parcheggi e ne sono stati realizzati 13”, spiega a l’Immediato il segretario del Pd locale, Tommaso Sgarro. Il progetto prevedeva che ci fosse totale rispondenza tra i posti auto a pagamento realizzati nel piano interrato dal privato e gli stalli pubblici a raso. “È stata fatta una variante a quel progetto -continua Sgarro- e non è stata comunicata o approvata in giunta e a livello tecnico. È una cosa che si può chiaramente desumere dalla carte: la comunicazione della variante è successiva alla fine dei lavori”.
Il progetto originario di via Pirandello
Il progetto iniziale a firma dell’architetto Vincenzo Belpide e dell’ingegnere Marcello Cioffi, fratello di Lucio, ex assessore della passata giunta Valentino, prevedeva anche stalli per biciclette e per accogliere i cassonetti, che non sono stati mantenuti. Così come, puntualizza Sgarro vincolava la destinazione del manufatto che è stato realizzato sulla piccola piazzetta corredata di panchine e alberi, “a qualcosa strettamente connessa ad attività parcheggio, un gommista o autorimessa”. “Probabilmente quella struttura sarà venduta come bar”, azzarda Sgarro. Un intervento, quello del progetto originario,“molto più complesso di una pavimentazione in betonelle e quattro alberi” che nulla restituisce al pubblico. Anzi, sottrae in “utilità”, “funzionalità” ed “estetica”, sostiene il segretario piddino, scagionando dalle accuse il costruttore. Anche rispetto all’abusivo sistema di aereazione su suolo pubblico (“nell’incartamento che riguarda il progetto non c’è richiesta di occupazione del suolo pubblico”), che, sopraelevato rispetto al marciapiede, si trasforma in barriera architettonica.

Il precedente “pericoloso”
Il punto della questione, chiarisce, è che “chiunque potrà variare quello che vuole e comunicarlo successivamente, tanto poi avverrà la presa d’atto da parte della giunta”. “È un pericoloso precedente. Può essere fatta una variante, così arbitrariamente, considerato, poi, anche che il direttore dei lavori è Paolo Vitullo, un consigliere comunale? Si apre un precedente che ha del pericolosissimo, dal punto di vista strettamente amministrativo”. La questione, che sarà oggetto del comizio pubblico del 22 giugno prossimo, è rilevante, sostengono, innanzitutto quanto a mancato rispetto dei necessari crismi di legittimità. Interventi di simile portata in zona F1/P, con variazioni a livello stradale sostanziali, non possono attuarsi tramite Scia (segnalazione certificata di inizio attività), ma il Comune avrebbe dovuto chiedere un Permesso di Costruire per la variante. “L’intervento del Comune si riduce a una semplice presa d’atto di variazione in corso, solo a maggio, quando i lavori credo siano stati ultimati a marzo, o comunque mesi prima. Ci si è venduti via Pirandello come qualcosa di nuovo e di bello, come l’esperimento risuscito del rapporto pubblico-privato, e non è vero. Ancora una volta ci dimostra che il cambiamento per qualcuno è soltanto un cambiamento di interessi dal punto di vista dei rapporti di forza con gli imprenditori della città, edili sopratutto. Un modo di fare che non può essere tollerato”.

La replica della maggioranza
“Sarebbero da denunciare per falso ideologico”, la replica a l’Immediato del capogruppo forzista. “Devono imparare a leggere. Mio padre è il direttore dei lavori del fabbricato che sta nei terreni di Franceschinelli, che col parcheggio non c’entra niente”. Per conto di Di Donato, la variante l’ha progettata un altro professionista, l’ingegnere Mansi. “Questa è una polemica assolutamente strumentale, che già un mesetto fa hanno tirato fuori -continua Vitullo-, per cui sono andato a guardare le carte. Loro sostengono che sia stato modificato il numero dei parcheggi, perché quella realizzata a isola pedonale, è un’area di uso pubblico, nella disponibilità dell’ente pubblico. Lì ne possono venire altri 30 di parcheggi; dicano espressamente che invece di fare una piazza vogliono un parcheggio. Personalmente ritengo che sia stata fatta una miglioria per rendere vivibile anche dal punto di vista sociale quell’area”.
L’utilità della collaborazione pubblico-privato
Per 15 anni è stata ricettacolo di immondizia, topi, ed erbaccia, che sotto la spinta di periodiche ingiunzioni si provvedeva a rimuovere. “Durante l’amministrazione Valentino fu presentato un progetto per utilizzare quell’area, rimasto lettera morta, come successo per Santa Barbara e per le F3 che noi abbiamo sbloccato. Noi abbiamo affrontato il problema, attraverso la formula della convenzione col privato, sancita dallo strumento urbanistico -precisa il tecnico della maggioranza- e mai tentata prima, per poter utilizzare un’area che sarebbe stata espropriata dall’amministrazione nei termini di validità del vincolo. Ritengo che questi interventi andrebbero sollecitati, piuttosto, e personalmente, mi meraviglio di Sgarro, che reputo una persona nuova. Pensavo volasse un po’ più alto e guardasse l’essenza delle questioni, e non le piccolezze”. Quanto all’essenza della questione, la presa d’atto in luogo della preventiva approvazione, dichiara: “So che la giunta ha fatto una presa d’atto di una variante, ma sicuramente l’ha fatta prima dell’ultimazione dei lavori”.