“Sorveglianza particolare” per i detenuti con problematiche psichiche e a rischio suicidio. A breve la medicina penitenziaria nelle case circondariali di Foggia e Lucera sarà rafforzata grazie ad un accordo stipulato con la Asl di Foggia. L’intervento, finalizzato a prevenire il rischio autolesivo in persone provenienti dallo stato di libertà o condizioni di disagio manifestati da soggetti già in stato di detenzione, prevede una intensificazione della consulenza psicologica e neuropsichiatrica.
I detenuti, dal momento del loro arrivo e durante l’intera esecuzione della pena, riceveranno, nei casi in cui verrà riscontrato uno stato di disagio, assistenza psicologica da una equipe multidisciplinare, composta da personale interno al carcere e del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Foggia. Compito dell’equipe specializzata sarà quello di redigere un programma individualizzato di assistenza e cura, con la definizione di interventi professionali specifici a breve, lungo e medio termine. Il monitoraggio dei detenuti sottoposti ad assistenza psicologica particolare avverrà periodicamente attraverso la valutazione congiunta con le rispettive direzioni dei due carceri, le quali riserveranno una stanza allestita in modo tale da assicurare l’incolumità dei soggetti che richiederanno un attento monitoraggio custodiale e sanitario. Al termine dell’esecuzione della pena, i soggetti con problematiche psichiche che rientreranno nel territorio di provenienza saranno presi a carico dal personale delle Asl competenti. Il protocollo d’intesa è stato firmato dal direttore generale Attilio Manfrini, dal direttore della Casa circondariale di Foggia Mariella Affatato e dal quella del Carcere di Lucera Davide Di Florio.