Tragedia sfiorata ad Orta Nova. Per ragioni che ancora devono essere chiarite (si pensa ad un corto circuito ad una stufa elettrica ritrovata in una delle stanze), è divampato un incendio nella vecchia distilleria (ormai non funzionante dagli anni Sessanta), dove vivevano abusivamente alcuni migranti di etnia rom. Stando alla ricostruzione di alcuni vicini, nell’immobile al momento dell’incendio non era presente nessuno (secondo qualcuno gli stranieri si sarebbero allontanati subito dopo l’avvio dell’incendio). Alle 20 e 30 di ieri le fiamme altissime hanno allarmato decine di ortesi, che immediatamente si sono recati sul posto. I vigili del fuoco hanno domato le fiamme soltanto intorno alle 21 e 30. Dell’immobile, non è rimasto quasi nulla, se non le mura del perimetro. Le “stanze” che ospitavano i rom sono state completamente cabonizzate.
I proprietari del rudere, da circa dieci anni, denunciano la presenza abusiva di stranieri nell’immobile. Avrebbero segnalato tutto, ripetutamente, al Comune di Orta Nova e alle forze dell’ordine. Ma nessuno è mai intervenuto. Un caso analogo, qualche mese fa, ha visto un altro privato (in via Carapelle) alle prese con l’occupazione di un immobile (il cosiddetto “Hotel Africa”). Allora, grazie all’interessamento della Prefettura, delle forze dell’ordine e della politica, si è riusciti a sgomberare l’area. L’ennesimo sgombero è stato effettuato in località “La Palata”, dove i rom avevano realizzato un vero e proprio villaggio abusivo, senza alcuna tutela per le condizioni minime di igiene e di decoro.