Si è trasformata in un braccio di ferro politico la riunione convocata in tutta fretta dal governatore Michele Emilianosubito dopo aver partecipato al funerale del Papa. Un incontro lampo, come raccontato da La Gazzetta del Mezzogiorno, servito ad approvare un disegno di legge per coprire il disavanzo della sanità pugliese, ma soprattutto a lanciare un ultimatum al Consiglio regionale. Entro mercoledì, la manovrina dovrà essere approvata: in caso contrario scatteranno gli aumenti automatici delle addizionali Irpef, con un inevitabile carico fiscale sui cittadini.
La corsa contro il tempo per evitare le nuove tasse
L’operazione finanziaria è necessaria per coprire i 174 milioni di euro di deficit prodotti dalle Asl nel 2024. Una parte della somma, circa 85 milioni, era già stata messa da parte durante l’assestamento di bilancio. Per il resto, si farà ricorso a fondi straordinari: 14 milioni dai ristori Covid per il minor gettito fiscale, altri 4 milioni da economie vincolate, 14 milioni da svincolo di somme bloccate, e 47 milioni ottenuti liberando spazio finanziario grazie al rinvio di alcuni pagamenti allo Stato. Come spiegato da La Gazzetta del Mezzogiorno, è proprio questa operazione a dover essere ratificata con una legge entro pochi giorni.
Durante la riunione, Emiliano ha dato mandato all’assessore al Bilancio di monitorare l’uso delle risorse regionali, nel tentativo di ridurre il ricorso all’extragettito. Ma il vero nodo è politico: il governatore ha chiarito che non interverrà con un decreto monocratico per tagliare le spese in caso di mancata approvazione del disegno di legge. Sarà il Consiglio, quindi, a doversi assumere la responsabilità dell’aumento delle tasse.
Maggioranza sotto pressione, si guarda anche ai Cinque Stelle
Il segnale è chiaro: la maggioranza di centrosinistra deve ricompattarsi, oppure dovrà affrontare l’onere di un rincaro fiscale proprio alla vigilia della partita elettorale. Domani il centrosinistra tornerà a riunirsi, ufficialmente per discutere di legge elettorale, ma inevitabilmente il tema della manovra sarà sul tavolo. Per approvare una legge di bilancio serve la maggioranza assoluta, 26 voti, e in un clima di forte tensione politica potrebbe rendersi necessario anche il sostegno del gruppo Cinque Stelle.
Aliquote ferme da 14 anni, ma il rischio è l’aumento automatico
La Puglia non tocca le leve fiscali dal 2011, epoca del governo Nichi Vendola. Le aliquote regionali dell’Irpef, tra le più basse d’Italia, sono rimaste invariate, ma oggi rischiano di salire. La Gazzetta del Mezzogiorno ricorda che la normativa nazionale impone un aumento automatico dello 0,30% dell’addizionale regionale per le Regioni in piano di rientro, come appunto la Puglia, in caso di mancata copertura del deficit. Un rincaro che porterebbe l’aliquota massima al tetto del 2,1%, allineando la regione a realtà come Abruzzo, Umbria ed Emilia-Romagna che hanno già annunciato aumenti simili.
Emiliano tra strategia e calcolo politico
Per Michele Emiliano, comunque vada, la situazione si presenta come una vittoria politica. Se il Consiglio approverà la manovra, potrà intestarsi il merito di aver evitato l’aumento delle tasse ai pugliesi. In caso contrario, sarà pronto a scaricare l’intera responsabilità sulla maggioranza, o su chi verrà dopo di lui. Una strategia che, come osservato da La Gazzetta del Mezzogiorno, gli consentirebbe di chiudere la partita a proprio favore, comunque vada.