Ha salutato tutti i consiglieri, uno ad uno, la sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo tornata in aula, dopo l’assenza di ieri, quando si è consumato lo strappo un maggioranza sull’Housing sociale. La prima cittadina non ha voluto parlare di sue possibili dimissioni né della crisi politica. Il voto di ieri sembra già alle spalle, nonostante le dure note di PD e M5S.
La crisi sarà ricomposta dopo il ciclo di feste pasquali e della Liberazione, la sindaca ha convocato tutti i partiti e gli eletti il 29 aprile per una riunione di maggioranza con sue comunicazioni e verifica della maggioranza.
Se ci sarà un rimpasto con una riassegnazione di deleghe e materie si vedrà. I più attenzionati, oltre all’ingegner Pino Galasso che la sindaca difende a spada tratta, sarebbero Simona Mendolicchio, Lorenzo Frattarolo e Alice Amatore.
Ogni consigliere assente ieri ha una sua giustificazione plausibile quanto quella della sindaca. Certificato medico per Pasquale Ciruolo, viaggio a Bari per Antonello Rizzi. Anche i tre dem assenti avevano i loro buoni motivi.
“Ero assente per il rispetto assoluto del Tuel, articolo 78 comma due rinforzato dall’adesione di questo Comune alla carta di Avviso Pubblico – ha osservato Episcopo -. Ordinarissima amministrazione che riguarda tutti gli amministratori su singoli accapi. La mia coscienza è libera, le mie mani sono pulitissime, come dirigente pubblico apicale non ho mai fatto mai nessun danno erariale”.
Nessuna crisi a suo dire. “La buona politica si fa su pensieri, contropensieri, sintesi, dibattiti. Come maggioranza siamo sempre un dialogo attivo, possono esserci attestazioni di posizioni tra loro contrastive, come a tavola tra genitori e figli, ci sono le medesime dialettiche. Ci possono essere linee politiche che possono discostarsi ma l’obiettivo per la città è il buon governo, insieme alle politiche anticorruttive di cui ci vantiamo”.
Secondo più di un osservatore non aver chiuso il Social Housing significa depotenziare il Pug, che dovrà tenere conto di piani e lottizzazioni di là da venire. Stando ai rumors del mondo del mattone molte delle 27 ditte non hanno più alcun interesse ad edificare. Primo perché il costo di produzione per alloggio è aumentato a livelli stratosferici. Secondo perché prezzi degli appartamenti e domanda sono scesi vorticosamente. Terzo perché le urbanizzazioni secondarie previste che le ditte dovrebbe realizzare hanno costi elevatissimi, assai diversi sa quelli prospettati 17 anni fa.
Ma la sindaca sembra ottimista. “Noi andremo subito come dei treni a verificare se c’è la futuribilità di quella delibera, a partire dall’accoglimento dei 27 soggetti interessati a questo programma, che viene da quasi 18 anni fa. È una storia longitudinale a diversi governi cittadini, non l’abbiamo fabbricata e risolta noi. L’esito della votazione risente da questa mancata aderenza con il nostro periodo di governo che è di soli 16 mesi. Adesso gli uffici sono all’opera”.
Il suo super assessore non deve dimittersi, come qualcuno sostiene. “Galasso è un tecnico, è un professionista, non ha tessere, non ha studi professionali, è un cultore della materia e serve la maggioranza nelle direzioni che la maggioranza vorrà declinare”.