Un sequestro a scopo di estorsione, un giovane trattenuto per ore in un appartamento, minacciato e picchiato affinché consegnasse 6mila euro. È accaduto a San Severo, dove la Polizia ha fatto irruzione in un’abitazione liberando la vittima e arrestando in flagranza quattro uomini, accusati di sequestro di persona aggravato. In manette sono finiti Carmine Bevilacqua, 37 anni, e Francesco Pio Delle Vergini, 24, entrambi sanseveresi, e i napoletani Alessio De Santis (29) e Vincenzo Vitale (38). Denunciato un quinto soggetto, mentre è in corso l’identificazione di un sesto uomo coinvolto.
Un sequestro durato 8 ore
Secondo la ricostruzione del gip che ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere, tutto sarebbe cominciato con una trattativa per un bonifico da 9mila euro, che la vittima avrebbe dovuto ricevere in cambio della disponibilità a fornire un conto “pulito” per conto degli arrestati, che necessitavano di un conto terzo per operazioni illecite.
Il 10 aprile, alle 11 del mattino, Bevilacqua e Delle Vergini si sarebbero presentati a casa della vittima minacciandolo e intimandogli di accompagnarli alle Poste per prelevare i soldi. Qualcosa però sarebbe andato storto durante l’operazione, e i due sanseveresi non riuscirono a ritirare il denaro. Da qui la decisione di sequestrare il giovane, che sarebbe stato trattenuto in casa di Bevilacqua, nel rione San Bernardino, dalle 14 alle 22. Solo all’arrivo dei soldi sarebbe stato liberato, altrimenti, secondo le minacce, sarebbe stato portato a Napoli.
La liberazione e la testimonianza: “Aveva gli occhi gonfi e scoppiò a piangere”
Provvidenziale l’allarme dato da un parente della vittima, che ha permesso ai poliziotti di intervenire. Quando gli agenti sono entrati nell’appartamento hanno trovato il giovane “terrorizzato, con le lacrime agli occhi e il viso gonfio, scoppiato in lacrime” come si legge nel verbale. Gli arresti sono stati eseguiti in flagranza. Durante la perquisizione sono state sequestrate carte prepagate, postamat e appunti ritenuti rilevanti.
Il giudice: “Hanno picchiato e intimidito per ottenere una somma frutto di attività illecite”
Nonostante la difesa degli imputati abbia respinto le accuse, il gip ha accolto la richiesta del pm disponendo la custodia cautelare per il pericolo di reiterazione del reato. “Hanno agito con spregiudicatezza, picchiato, intimidito e privato della libertà un ragazzo per ottenere una somma frutto di attività illecite”, ha scritto il giudice, che ha anche trasmesso gli atti alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ritenendo possibile il coinvolgimento degli arrestati in un più ampio sistema di riciclaggio.
Indagini in corso anche per verificare l’eventuale coinvolgimento della vittima in attività illecite collegate al gruppo. Secondo l’accusa, il giovane avrebbe fornito la disponibilità a prestare il proprio conto per il trasferimento di denaro non ancora tracciato. La vicenda resta aperta a nuovi sviluppi, con almeno un complice ancora da individuare.