Niente perizia sulla capacità di intendere e di volere di Taulant Malaj al momento dei fatti. La Corte d’Assise di Foggia ha rigettato la richiesta della difesa dell’imputato ritenendo che questo aspetto fosse già stato sviscerato durante l’escussione del dottor Esposto, stimato psichiatra forense e dirigente sanitario del carcere di Foggia. In una precedente udienza, il teste aveva dichiarato che Malaj avrebbe solo un disturbo dell’adattamento in carcere e un’insonnia non grave. In sintesi, nulla che faccia pensare a vizi di mente che potrebbero gravare sulla decisione finale. Non ci sono, dunque, patologie psichiatriche in atto nell’imputato. Si tornerà in aula il prossimo 9 maggio per la formale dichiarazione di chiusura dell’istruttoria dibattimentale.
Taulant Malaj è accusato di aver ucciso la figlia 16enne Jessica e il vicino di casa Massimo De Santis, sospettato da Malaj di avere avuto una relazione con la moglie Tefta. Nelle scorse settimane, la donna, assistita dall’avvocato Roberto De Rossi, ha cambiato cognome, da Tefta Malaj a Tefta Lelaj.
La strage risale al 7 maggio 2023 in un’abitazione di Torremaggiore. Jessica fu accoltellata mentre cercava di difendere la madre dalla furia omicida del padre. De Santis, invece, sarebbe stato ammazzato per via della sua amicizia con la stessa Tefta. L’uccisione della minorenne sarebbe avvenuta dinanzi al figlio più piccolo dell’imputato, un bimbo che all’epoca aveva soltanto 5 anni.