Una vicenda che scuote la Chiesa e apre interrogativi sul confine tra spiritualità e mercato. Don Luca De Muro, responsabile dell’oratorio del Redentore nel quartiere Libertà di Bari, è finito al centro di una bufera mediatica e spirituale dopo il servizio andato in onda mercoledì 9 aprile su “Fuori dal coro”, trasmissione in prima serata su Rete4, che ha denunciato l’esistenza di incontri spirituali a pagamento offerti online da sacerdoti cattolici.
Don Luca, insieme ad altri due preti, avrebbe utilizzato “Pray for me”, una piattaforma americana che consente ai sacerdoti di proporre servizi spirituali – dalle confessioni agli esorcismi – a pagamento. In cambio, tariffe orarie che vanno dai 20 ai 100 dollari. Per il sacerdote barese, secondo l’inchiesta televisiva, il costo era di 25 dollari l’ora.
Pratica gravemente contraria alle regole della Chiesa cattolica, come spiegato nel servizio anche da don Maurizio Gronchi, docente alla Pontificia Università Urbaniana, che ha ribadito: “La redenzione è gratuita, quindi non è possibile alcun tipo di commercio dei sacramenti. Richiedere un prezzo per una prestazione, fosse anche una conversazione spirituale, è molto grave”.
Nel corso della trasmissione, sono state mostrate immagini dell’incontro tra don Luca e un presunto fedele tramite la piattaforma. Al termine della conversazione, il sacerdote barese avrebbe detto: “Credimi, io pensavo che lo stessi facendo gratuitamente”. Poi, incalzato dal giornalista sotto copertura, avrebbe aggiunto: “Capisco che sembra che ti stia prendendo in giro”, prima di interrompere la connessione.
“Le autorità responsabili di questi sacerdoti dovrebbero intervenire immediatamente – ha affermato don Gronchi –. Si tratta di un inganno rivolto ai fedeli, che in buona fede pensano di avere a che fare con una cosa lecita”.
La vicenda ha suscitato reazioni immediate anche nel mondo ecclesiastico locale e nazionale, con richieste di chiarimenti e un possibile procedimento canonico all’orizzonte. Intanto, sull’oratorio del Redentore di Bari cala il silenzio, mentre i fedeli e la comunità si interrogano su una ferita che va ben oltre il semplice scandalo mediatico. Qui il Servizio Completo