Dopo oltre due anni e otto mesi di carcere duro, Emiliano Francavilla, 46 anni, ha lasciato il 41 bis del penitenziario di L’Aquila per tornare a Foggia, dove sconterà la misura cautelare degli arresti domiciliari. La decisione è stata presa dalla terza sezione della Corte d’Appello di Bari, che ha accolto l’istanza presentata dal suo legale.
Francavilla, figura apicale della batteria Sinesi-Francavilla, una delle tre consorterie mafiose della cosiddetta “Società foggiana”, era stato arrestato nel luglio 2022 con altri cinque complici per il tentato omicidio aggravato dalla mafiosità di Antonio Fratianni, costruttore sfuggito a un agguato grazie all’intervento della squadra mobile di Foggia.
La confessione e il movente dell’agguato
Nel processo d’appello in corso, il 21 febbraio scorso Emiliano Francavilla ha confessato: voleva uccidere Fratianni per vendetta. Un anno prima, il 2 marzo 2022, il fratello maggiore Antonello Francavilla e il figlio di quest’ultimo, ancora minorenne, erano stati feriti gravemente a colpi di pistola nella loro abitazione di Nettuno, dove Antonello si trovava ai domiciliari per estorsione.
Per quel duplice tentato omicidio è imputato lo stesso Antonio Fratianni, sotto processo dal settembre 2023 davanti al tribunale di Velletri. Secondo la Dda di Roma, il costruttore avrebbe sparato per non restituire una somma ricevuta dal clan per essere reinvestita. L’accusa lo ritiene “collettore di somme illecite” per conto della batteria mafiosa. Fratianni respinge ogni addebito e sostiene di essere stato vittima di un tentativo di estorsione da parte di Antonello Francavilla.
La decisione della corte d’appello
I giudici baresi hanno disposto i domiciliari ritenendo attenuate le esigenze cautelari, anche alla luce del comportamento processuale di Francavilla, che ha rinunciato a chiedere l’assoluzione e ha ammesso le sue responsabilità. Determinante anche il lungo periodo già trascorso in custodia cautelare.
Dal giugno 2011 a oggi, salvo un brevissimo periodo tra fine marzo e luglio 2022, Emiliano Francavilla è stato detenuto quasi ininterrottamente.
Una carriera criminale lunga oltre vent’anni
Figlio di Mario il nero, il becchino fedelissimo del boss Roberto Sinesi assassinato nel 1998 durante la terza guerra di mafia, Emiliano Francavilla ha attraversato in prima linea le fasi più cruente della “Società”. Già coinvolto nei blitz Double edge e Araba fenice nel biennio 2002-2003, venne scarcerato per assenza di gravi indizi. Ma dal 2011 in poi la sua carriera criminale si è consolidata con una lunga sequenza di arresti e condanne.
Nel blitz Blauer del 2011 fu condannato a 3 anni e mezzo per aver ospitato l’ergastolano Franco Li Bergolis durante la latitanza. A seguire le operazioni Baccus (2012), Corona (2013) e Rodolfo (2016): in tutto, oltre 20 anni di carcere per associazione mafiosa, estorsioni, frodi all’Unione Europea, minacce, armi ed esplosivo.
Tra le prove decisive, anche le dichiarazioni della ex compagna Sabrina Campaniello, divenuta testimone di giustizia nell’estate del 2014.
Una libertà durata quattro mesi
Uscito di prigione a fine marzo 2022 dopo aver scontato le pene accumulate, Francavilla è rimasto in libertà appena quattro mesi. Il 22 luglio è stato nuovamente fermato su decreto della Dda di Bari per il tentato omicidio di Fratianni. In primo grado è stato condannato a 12 anni, mentre è stato assolto dalle accuse di estorsione e spaccio rivoltegli da due pusher. Ora sconterà i domiciliari in città, in attesa della sentenza definitiva.