È stato presentato questa mattina, nella Sala Consiglio di Palazzo Ateneo, il progetto europeo INTERESH – INnovation for TERitorial CohEsion around Soil Health, promosso dall’Università di Foggia con l’obiettivo di migliorare la salute del suolo e affrontare le sfide ambientali e climatiche che minacciano la sostenibilità agricola della Puglia. L’iniziativa, della durata di 36 mesi, coinvolge una rete di partner internazionali, istituzioni locali, università, associazioni agricole e imprese del territorio.
Un modello innovativo per la tutela del suolo
Frutto di una visione scientifica integrata, INTERESH propone un approccio sistemico che punta a contrastare il degrado del suolo, promuovendo pratiche agricole sostenibili, tecnologie avanzate e filiere produttive più corte e circolari. Il progetto, finanziato nell’ambito di Horizon Europe, prevede azioni concrete come la produzione di bio-fertilizzanti, l’introduzione di tecniche di fertirrigazione di precisione, lo sviluppo di strumenti digitali per il monitoraggio ambientale e la governance del territorio basata su dati scientifici.
A supportare l’Università di Foggia ci saranno istituzioni di ricerca come l’Università di Gent in Belgio e il portoghese FC.ID, con il coinvolgimento diretto del mondo produttivo attraverso imprese come Maia Rigenera e le principali associazioni di categoria.
Lo Muzio: “Il territorio al centro delle nostre politiche di ricerca”
A sottolineare l’importanza strategica del progetto è stato il rettore Lorenzo Lo Muzio, che ha definito INTERESH “un esempio virtuoso di come le università possano diventare motori di innovazione, ascoltando i bisogni locali e mettendo a sistema competenze scientifiche e sviluppo rurale”.
Il professor Nicola Faccilongo, coordinatore del progetto, ha ricordato che “suolo e acqua sono risorse decisive per lo sviluppo del nostro agroalimentare. Questo progetto rafforza il ruolo dell’Università come polo di riferimento per le economie rurali, in linea con le direttive europee sulla salute del suolo”.
Lavorare insieme per comunità più resilienti
Numerosi gli interventi che hanno animato la conferenza stampa. Il vicepresidente di ANCI Puglia, Noè Andreano, ha parlato di un progetto “strategico per la sostenibilità e la resilienza delle comunità rurali, un’occasione per rafforzare la sinergia tra enti locali, ricerca e produttori”.
Il direttore di Confagricoltura Foggia, Giuseppe Campanaro, ha evidenziato l’urgenza di trovare soluzioni per contrastare gli effetti della siccità, mentre Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia, ha invocato “nuove infrastrutture per il risparmio idrico e pratiche naturali in grado di rafforzare le colture contro fenomeni estremi”.
Infine, Antonio Salandra, presidente di Maia Rigenera, ha messo in risalto il valore della collaborazione pubblico-privata: “Il progetto INTERESH rappresenta un’opportunità per attivare strategie condivise su economia circolare, transizione energetica e certificazione del territorio”.
Una risposta concreta ai cambiamenti climatici
In un contesto regionale sempre più colpito da desertificazione, uso eccessivo di risorse e instabilità climatica, INTERESH si propone come un laboratorio di soluzioni concrete per una nuova agricoltura, resiliente e intelligente, capace di coniugare produttività e rispetto dell’ambiente. Un passo avanti per la Puglia, che guarda all’Europa per costruire il proprio futuro rurale su basi scientifiche, collaborative e sostenibili.