Un tir carico di olio extravergine d’oliva, proveniente da Andria e diretto a un’azienda di San Ferdinando di Puglia, è stato assaltato da un commando armato lungo la statale 170. Un’azione fulminea, con modalità simili a quelle usate per gli assalti ai portavalori: colpi di pistola, volto coperto, sequestro dell’autista. Il carico, composto da venti pedane di “oro verde”, è sparito. A riportarlo è il Corriere della Sera, che ricostruisce nei dettagli l’episodio avvenuto nei giorni scorsi nella provincia pugliese della Bat.
Secondo la testimonianza del camionista, un 41enne serbo, il mezzo è stato affiancato da un suv. I rapinatori lo hanno costretto a fermarsi con colpi d’arma da fuoco. Uno dei banditi ha preso il controllo del tir, mentre gli altri sequestravano il conducente, liberato solo ore dopo nelle campagne di Corato, dove è stato ritrovato accanto al veicolo svuotato.
Una rete criminale sempre più specializzata
Le indagini, avviate subito dopo l’assalto, si concentrano sull’ipotesi di un colpo su commissione. Gli investigatori sono convinti che la banda fosse a conoscenza di dettagli precisi: orari, itinerario, tipo di merce e destinazione. Un piano eseguito con precisione, che riaccende l’allarme sicurezza su un comparto strategico per l’economia pugliese.
Non si tratta infatti di un caso isolato. Sempre secondo il Corriere della Sera, episodi simili si sono verificati più volte negli ultimi anni: ad aprile 2024, un furto fu sventato in un oleificio della periferia di Andria; nel dicembre 2020, un altro tir venne assaltato sulla provinciale per Bisceglie.
Il valore cresce, la sicurezza vacilla
Con un prezzo che può superare i 9 euro al litro, l’olio extravergine è oggi una vera e propria valuta, capace di muovere carichi da centinaia di migliaia di euro. Una ricchezza che attira le attenzioni della criminalità organizzata, che vede nel trasporto dell’olio una preda facile, specie in tratti isolati o non adeguatamente controllati.
Per questo motivo, in alcune zone della Puglia, i tir carichi d’olio vengono oggi scortati da vigilanza privata, come accade per i valori bancari. Una realtà che racconta di un prodotto sempre più strategico, ma anche di una filiera ancora troppo esposta a rischi. La sicurezza resta un punto debole, mentre cresce il timore che l’“oro verde” pugliese possa trasformarsi da risorsa a bottino.