La crisi idrica che da mesi sta mettendo in ginocchio l’agricoltura della Capitanata approda ufficialmente in Consiglio regionale. Nella giornata di oggi è stata approvata una mozione che riconosce la gravità dell’emergenza che colpisce le campagne del foggiano, ma non mancano le polemiche. Tra le voci più critiche, quella del consigliere regionale Napoleone Cera, che attacca duramente l’inerzia istituzionale: “Abbiamo votato una mozione, ma ora servono risposte vere. Gli agricoltori vogliono acqua, non chiacchiere”.
“Campi secchi, bollette puntuali”
Cera ha denunciato un quadro definito “drammatico”: coltivazioni in pericolo, pozzi asciutti, campi ormai abbandonati. Una situazione che rischia di compromettere l’intera stagione agricola. “È uno scandalo – afferma – pagano un servizio che non ricevono. Le bollette per l’irrigazione arrivano puntuali, ma l’acqua non c’è. È una truffa legalizzata”.
Gli impegni chiesti alla Regione
La mozione approvata dal Consiglio regionale impegna la Regione Puglia a dichiarare lo stato di emergenza, a sollecitare investimenti sulle dighe di Occhito e Palazzo d’Ascoli, e a sbloccare progetti infrastrutturali fermi da anni. Ma per Cera non basta: “Servono cronoprogrammi chiari, fondi tracciati e soprattutto obblighi per i Consorzi di Bonifica. Chi non garantisce l’acqua, non può pretendere pagamenti”.
Il consigliere propone la sospensione immediata dei pagamenti per l’irrigazione dove il servizio non viene erogato e sollecita “interventi rapidi su invasi e interconnessioni”, oltre a stanziamenti concreti per le aziende agricole ormai in ginocchio.
“È il tempo della verità”
Cera si dice pronto a vigilare su ogni passaggio operativo della mozione, promettendo battaglia politica se le promesse resteranno sulla carta: “Non possiamo più accettare che interi territori agricoli, motore della Puglia, siano abbandonati alla sete. Se la Regione non è in grado di garantire l’acqua, lo dica chiaramente. Ma almeno abbia la decenza di non far pagare per un servizio fantasma”.
E conclude: “È il tempo della verità. Chi non è capace di dare risposte, si faccia da parte”.