Una nuova alleanza si affaccia sul panorama politico della provincia di Foggia. Si chiama “Patto per la Capitanata” ed è l’intesa sottoscritta da Lega, Democrazia Cristiana, Puglia Popolare e Partito Liberale Italiano, con l’obiettivo di proporre una piattaforma comune per il governo del territorio, fondata su meritocrazia, riforme graduali e centralità del cittadino.
A presentare l’accordo sono stati Joseph Splendido, consigliere regionale della Lega, insieme ai segretari provinciali Domenico Longo (Democrazia Cristiana), Claudio Di Lernia (Puglia Popolare) e Daniele Tucci (Partito Liberale Italiano). “Vogliamo offrire un’alternativa politica agli elettori di Foggia e provincia”, spiegano i firmatari del patto, che punta a rappresentare una terza via, al di fuori delle tradizionali contrapposizioni tra destra e sinistra.
“I problemi non hanno colore politico”
Il progetto, precisano i promotori, “si fonda su un approccio equilibrato e pragmatico ai problemi, con l’intento di costruire soluzioni condivise e sostenibili”. Al centro della visione politica vi è la promozione dell’iniziativa privata, del libero mercato e della gestione responsabile delle risorse pubbliche, in un’ottica di progresso economico e sociale.
“Non vogliamo stravolgimenti radicali – chiarisce Joseph Splendido – ma riforme strutturate, capaci di rendere più efficienti le istituzioni e più dinamica l’economia. Le nostre proposte non si muovono su basi ideologiche, perché i problemi dei cittadini non hanno caratterizzazione politica”.
Verso le prossime elezioni
Il Patto per la Capitanata si propone come una nuova forza di riferimento per il territorio, pronta a dialogare con le istituzioni e a farsi portavoce delle istanze locali. “Avvieremo incontri con le amministrazioni – annuncia Splendido – per ascoltare le comunità e avanzare proposte costruttive. Intanto stiamo già lavorando per presentarci forti e uniti alle prossime scadenze elettorali“.
L’iniziativa mira a riempire uno spazio politico rimasto scoperto, offrendo un’alternativa di governo “realista, concreta e riformista”, e segnando l’avvio di una nuova fase di coordinamento territoriale tra sigle fino a oggi autonome. Un esperimento politico che guarda alla Capitanata, ma che potrebbe anche fare scuola a livello regionale.