Nel 2024, la raccolta di rifiuti elettronici in Italia ha raggiunto un traguardo significativo, con oltre 356 milioni di chilogrammi recuperati. I dati diffusi dal Centro di Coordinamento RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) confermano un impegno sempre più marcato nella gestione di questi materiali, che richiedono trattamenti specifici per il corretto smaltimento. Un aspetto sottolineato anche dall’approfondimento di Acea Energia, che ribadisce l’importanza di processi adeguati alla tutela ambientale.
I grandi elettrodomestici rappresentano la fetta più consistente dei RAEE raccolti, con un totale di 126 milioni di kg. Segue la categoria che include frigoriferi e impianti di climatizzazione, che supera i 104 milioni di kg. I piccoli elettrodomestici si attestano a 81 milioni di kg, mentre quantità inferiori si registrano per i dispositivi elettronici e le sorgenti luminose, con rispettivamente 42 e 1,8 milioni di kg recuperati.
A livello regionale, la Lombardia guida la classifica con 67,5 milioni di chilogrammi di RAEE raccolti, confermandosi la più virtuosa. La seguono Veneto (34,7 milioni), Emilia–Romagna (30,6 milioni), Lazio (30,5 milioni) e Toscana (30,3 milioni). Sul fronte opposto, tra le regioni con i volumi più contenuti, spicca la Valle d’Aosta, che si ferma a 1,2 milioni di kg, preceduta dal Molise (1,4 milioni) e dalla Basilicata (3,8 milioni).
Roma si distingue tra i comuni italiani, con 10,1 milioni di kg di rifiuti elettronici raccolti, staccando nettamente le altre città. Paderno Dugnano segue con 5,3 milioni di kg, poco davanti a Torino (5,2 milioni), Genova (4,9 milioni) e Milano (4,1 milioni). Da segnalare la performance di Belpasso, che, con oltre 4 milioni di kg, emerge tra i centri più attivi del Sud Italia.
Nella top 10 figurano anche Padova, Buccinasco, Marzabotto e Pomezia, a conferma del fatto che la raccolta RAEE non è un’esclusiva delle grandi metropoli, ma coinvolge anche i centri più piccoli in modo significativo.