Un piano straordinario per il contenimento della fauna selvatica e un obiettivo preciso: 4.000 abbattimenti di cinghiali entro il 2025. Questo il dato più significativo emerso dall’evento “Fauna selvatica in Puglia, novità in materia di gestione e contenimento”, organizzato dalla CIA Agricoltori Italiani di Puglia nella masseria Le Grotte di Sileno a Castellaneta.
Al tavolo dei relatori erano presenti professori universitari, dirigenti regionali ed esponenti della politica locale, a confronto con agricoltori, cacciatori e operatori del settore. L’incontro si è aperto con un video che ha mostrato i danni causati dalla proliferazione incontrollata dei cinghiali, sottolineando l’urgenza di misure concrete per la tutela delle aziende agricole e della sicurezza stradale.
Pentassuglia: “Abbattimenti già avviati”
Ad assicurare l’impegno della Regione è stato Donato Pentassuglia, assessore regionale all’Agricoltura, che ha sottolineato i progressi fatti nell’attuazione del piano di contenimento: “Abbiamo predisposto la struttura amministrativa e ora serve un coordinamento capillare tra gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e tutti gli enti coinvolti. Gli abbattimenti sono già in corso: dei 4.000 capi previsti, ne restano circa 2.800“.
L’assessore ha poi annunciato la volontà di redigere un emendamento di legge per la creazione di una filiera corta della carne di cinghiale, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie.
Le strategie per il contenimento
All’evento hanno partecipato esperti del settore, tra cui Antonio Camarda, professore del Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Bari, che ha illustrato le strategie per ridurre il contatto tra cinghiali e altre specie animali, fondamentale per prevenire il rischio di diffusione della Peste suina africana.
Domenico Campanile, dirigente regionale, ha spiegato la suddivisione dei compiti nel Piano straordinario di contenimento: gli ATC gestiranno le aree cacciabili, gli enti di tutela quelle protette e i sindaci avranno responsabilità sui centri urbani. Onofrio Mongelli, dirigente della Sezione Promozione della salute della Regione, ha confermato che l’obiettivo è stato fissato a livello centrale: “Puntiamo a raggiungere i 4.000 abbattimenti entro il 2025”.
CIA Puglia: “Non solo cinghiali, attenzione anche ai lupi e agli storni”
Il dibattito si è allargato anche ad altre specie che stanno creando problemi al settore agricolo. Giannicola D’Amico, vicepresidente vicario di CIA Puglia, ha chiesto interventi anche per lupi, storni e parrocchetto monaco, un volatile che sta proliferando in provincia di Bari e in altre zone della regione.
Gli agricoltori: “Servono misure straordinarie”
A chiudere l’evento, la richiesta della CIA Area Due Mari Taranto-Brindisi, rappresentata da Pietro De Padova e Vito Rubino: “Bisogna consentire ai cacciatori di intervenire tutto l’anno per contrastare l’emergenza”. Il messaggio finale è stato chiaro: il mondo agricolo chiede soluzioni rapide ed efficaci, al di là delle polemiche ideologiche.