Si rincorrono i rumors e i malumori per la gestione dei Lavori Pubblici e dell’Urbanistica, i cui uffici al Comune di Foggia sono svuotati di dipendenti e funzionari. Stando ad alcuni bene informati nella verifica del campo largo progressista della sindaca Maria Aida Episcopo potrebbe entrare anche lo spacchettamento del mega assessorato dell’ingegner Giuseppe Galasso, arrivato più di un anno fa dall’allora Giunta di Antonio Decaro sindaco di Bari e presidente dell’Anci.
Il super tecnico dell’Anas era giunto a Palazzo di Città con tutti i favori, doveva essere una sorta di sindaco ombra, ma dopo poco più di un anno di amministrazione sembra essere riuscito, per il suo rispetto delle regole e la sua pedissequa osservanza del codice degli appalti, ad inimicarsi molti mondi, sia burocratici sia professionali sia strettamente politici e consiliari.
Come si sa, era arrivato, protetto dai big del Pd regionale, anche per realizzare alcune varianti da anni pendenti, tra cui quella tra corso Roma e via Molfetta, targata Mimmo Rinaldi. Quel programma è stato l’unico ad essere approvato, ma ne esistono degli altri.
Come lo stesso Galasso ha ammesso in più di una manifestazione pubblica più che al Pug, l’assessore pensa ai piani di riqualificazione. A cominciare dal fascio di binari dismessi di Ferrovie, che corrono lungo Viale Fortore, dove il Comune, dopo lo stop al parco fotovoltaico, al posto di un cambio di destinazione d’uso dei terreni a favore dell’Asl potrebbe ottenere la proprietà del palazzo dell’ex Ariston, tesaurizzando così le sue immobilizzazioni materiali.
L’assessore Galasso starebbe anche elencando una serie di progetti di riqualificazione da presentare insieme alla Regione Puglia al Governo nazionale per ottenere nuovi fondi. I piani di riqualificazione sono quanto mai necessari: a fronte di un mercato immobiliare asfittico la regola numero uno è evitare che ci sia nuovo consumo di suolo. Soprattutto all’esterno dell’orbitale checché ne pensino coloro che vogliono rispolverare l’Housing sociale.
Dentro la verifica accanto a chi si muove nel Pd per un ritorno in una delle deleghe di Galasso di qualche ex assessore delle vecchie Giunte (l’architetto Augusto Marasco o l’ingegner Gino Fiore), ci sarebbero coloro che vedrebbero di buon occhio amministratore il pentastellato ingegnere Giovanni Quarato. Anche Pasquale Cataneo nel rimpasto potrebbe chiedere la postazione, sebbene più di un eletto racconti che la sindaca avrebbe una sua idea in merito, grazie alle sue conoscenze nel mondo edile.
Intanto non sono poche la lagnanze sui tempi dell’Ufficio tecnico, già segnalato per “inerzia amministrativa” sui progetti Pnrr. I lavori al Teatro Mediterraneo, destinatario di 6 milioni di euro, ad esempio, tardano ad arrivare.

Il Comune di Foggia partecipava all’Avviso pubblico “Italia City Branding 2020” della Presidenza del Consiglio – Struttura di Missione Investitalia per la selezione di 20 città pilota con le quali elaborare e attuare un piano di investimenti al fine di finanziare la progettazione definitiva ed esecutiva di investimenti pubblici realizzabili in tempi rapidi. Come è noto, l’obiettivo del bando era quello di accrescere l’attrattività dei territori valorizzando gli aspetti maggiormente identitari del tessuto produttivo, culturale e sociale (il brand) delle città beneficiarie e rafforzando, al contempo, la capacità delle amministrazioni di operare nel settore.
Ebbene il Comune di Foggia si candidava per la progettazione definitiva ed esecutiva del “Progetto di adeguamento funzionale, strutturale (D.M. 17.01.2018), impiantistico, acustico, antincendio, abbattimento barriere architettoniche, dell’Anfiteatro Mediterraneo di Via M. Mazzei” al fine di riqualificare la struttura esistente in stato di abbandono e di forte degrado da più di un decennio.
Sul tema Galasso è netto a l’Immediato: “Il 30/12/24 abbiamo approvato il progetto esecutivo. Attendiamo nei prossimi giorni pubblicazione del bando di gara per eseguire i lavori da parte di Invitalia. Nessun ritardo sulle previsioni e nessuno stallo su queste attività”.
I progettisti sono l’ingegner Alessandro Placucci, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia, quale professionista responsabile dell’integrazione delle prestazioni specialistiche; lo stesso architetto Marasco, iscritto all’Ordine degli Architetti della Provincia di Foggia per lo svolgimento dell’incarico di coordinatore della sicurezza in fase di progettazione; l’architetto Enrico Costa, iscritto all’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Reggio Calabria per lo svolgimento dell’incarico di progettazione antincendio.