L‘estate scorsa, il NIRS (Nucleo Ispettivo Regionale Sanitario) aveva rilevato un dato allarmante: quasi l’80% delle RSA pugliesi presentava irregolarità (il 60% nel Foggiano). Tutto è partito da un’analisi dei dipartimenti di prevenzione delle ASL, i quali, nel 2021, furono incaricati di verificare il possesso dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi, in relazione ai posti assegnati, al fine di confermare l’autorizzazione all’esercizio e rilasciare l’accreditamento. Ora i controlli si estendono ad altre strutture della provincia di Foggia. Il Dipartimento regionale per la Promozione della Salute e del Benessere Animale starebbe analizzando la posizione di alcuni operatori della Capitanata a seguito della segnalazione di “gravi irregolarità”. Tra queste, ci sarebbe l’erogazione di alcune prestazioni sanitarie (regolarmente pagate dall’ASL di Foggia) senza l’autorizzazione all’esercizio o all’accreditamento. Emergerebbero persino discrepanze tra le dichiarazioni rese dalle strutture e l’effettivo utilizzo di alcuni locali per specifici servizi sanitari. In questi giorni si starebbero concludendo le attività di controllo in alcune aree del Gargano. Una situazione potenzialmente esplosiva, dunque.
“Il dipartimento di prevenzione ha ricevuto direttamente dalla Regione il compito di verificare e monitorare la permanenza dei requisiti organizzativi, strutturali e tecnologici delle strutture, con particolare rifermento all’articolo 26 (riabilitazione) – ha confermato il dg Asl Foggia, Antonio Nigri a l’Immediato -. Le strutture sono numerose, afferenti a 7-8 privati, per questo ci vorrà un po’ di tempo per terminare tutte le attività. È una mole di lavoro importante, ma è anche una occasione utile per fare il punto su alcune strutture risalenti nel tempo, i cui elementi autorizzativi andavano monitorati… Per fare un esempio, qualcuno si è trasferito di Comune e quindi il mantenimento dell’accreditamento per trasferimento va verificato. E il perfezionamento di queste procedure va attuato. Per semplificare, se una struttura si trasferisce da Vico del Gargano a Manfredonia mantiene l’accreditamento nelle more dell’adeguamento della struttura di destinazione: il monitoraggio serve anche a questo, a capire se il percorso di autorizzazione, alla realizzazione, all’ampliamento, al trasferimento, piuttosto che all’esercizio, sono stati completati oppure no. Per essere chiari, prima dell’autorizzazione all’esercizio e dell’accreditamento della Regione, bisogna avere l’autorizzazione del Comune dove intendi trasferirti; poi si passa allo step successivo per l’accreditamento. Essendo passati 20-30 è un modo per recuperare tutta la storia e mettere ordine al settore”, conclude.
“Inadempienze, omissioni e azioni arbitrarie”
La Regione Puglia accende i riflettori sulla gestione dell’Asl di Foggia. Nell’ultima seduta della III commissione, presieduta da Mauro Vizzino, come richiesto dal consigliere regionale Napoleone Cera, è stato ascoltato il segretario generale Uil Fpl Foggia, Luigi Giorgione. Sul tavolo, le problematiche riguardanti la gestione del personale e il rispetto delle normative contrattuali da parte della Asl di Foggia.
Cera ha spiegato che le criticità denunciate dalla Uil Fp sono di particolare gravità e che riguardano questioni relative alla mobilità interna del personale, alla sicurezza e al benessere lavoratori, alla mancata applicazione di regolamenti che incidono sulla qualità de servizi offerti ai cittadini, alla mancanza di trasparenza e dialogo con le rappresentanze sindacali. Giorgione ha elencato una serie di “azioni arbitrarie, inadempienze e omissioni che oltre a inficiare le corrette relazioni sindacali rappresenterebbero – a suo avviso – una violazione delle norme che presiedono il corretto e trasparente svolgimento delle attività di una amministrazione pubblica”.
Per la Asl Foggia ha risposto il responsabile del personale, Salvatore D’Agostino, spiegando che la direzione ha già risposto alla Uil Fp con due note ufficiali, anche per quel che concerne la lamentata assenza dell’assetto organizzativo. Non ha nascosto ci sono alcune difficoltà di gestione ma “qualche risposta è stata data”.
Affermazioni non soddisfacenti per il consigliere di Fratelli d’Italia Giannicola De Leonardis, che ha chiesto al sindacalista, per il tramite della Commissione, tutta la documentazione sulla mancanza di regole, sulla violazione dei contratti, su dinieghi di diritti dei lavoratori o trasferimenti arbitrari nonché sulla denunciata mancanza della sicurezza sul lavoro. “Situazioni di illegalità – ha detto De Leonardis – che fanno dubitare della corretta conduzione della azienda e della stessa capacità di gestirla”. Cera ha annunciato che, una volta approfondita la documentazione prodotta, chiederà una nuova audizione.