Invocati 30 anni di galera, con concessione di attenuanti, a Giovanni Iannoli detto “Smigol”, 38enne di Vieste, reo confesso dell’omicidio di Marino Solitro, 50enne ammazzato il 29 aprile 2015 nella città del Pizzomunno.
Iannoli avrebbe agito insieme al collaboratore di giustizia Danilo Della Malva detto “U’ Meticcio” che ha già ammesso le proprie colpe. All’epoca, i due garganici facevano parte dello stesso gruppo, poi ci fu la scissione in due organizzazioni, il clan Raduano in cui entrò a far parte Della Malva e il clan Iannoli-Perna dove confluì “Smigol”.
La Dda di Bari, pm Cardinali, accusa Iannoli di concorso in omicidio premeditato e aggravato dalla mafiosità. Solitro sarebbe stato ucciso perché non riconosceva la supremazia del duo Raduano-Perna acquistando droga per spacciarla in canali diversi da quelli indicati dai giovani boss.
Iannoli, che ha confessato ma non è pentito, fa dunque parte del clan omonimo, ormai azzerato da pesanti condanne e dall’omicidio nel 2019 di Girolamo Perna detto “Peppa Pig”, un tempo alleato ai montanari Li Bergolis-Miucci, clan ermetico e senza pentiti a differenza dei rivali Lombardi-Scirpoli-Raduano. Prossima udienza a gennaio per le arringhe difensive.
Iannoli sta già scontando 14 anni e 6 mesi definitivi per il tentato omicidio di Marco Raduano del 21 marzo 2018, altri 20 anni per droga e l’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Antonio Fabbiano e il tentato omicidio di Michele Notarangelo.