“La seduta odierna di Consiglio comunale è stata utile, partecipata e costruttiva, perché l’emergenza idrica riguarda ognuno di noi, non solo il comparto agricolo – comunque di assoluto rilievo, in ambito nazionale ed internazionale – in prima battuta, e le prospettive nell’immediato futuro appaiono ancora più allarmanti, con gli invasi limitrofi che registrano volumi d’acqua inferiori del 70 per cento rispetto allo scorso anno, e ritardi ormai decennali nella realizzazione di opere infrastrutturali sempre più attese e necessarie”. È la riflessione dell’assessore alle Attività produttive di Foggia, Lorenzo Frattarolo al termine dell’odierna seduta monotematica del Consiglio comunale.
“Occorre adesso superare qualsiasi differenza partitica e politica, andare oltre gli schieramenti e rafforzare il dialogo e il confronto con la Regione Puglia e il Governo nazionale: c’è assoluto bisogno di unità nei vari livelli istituzionali per ottimizzare le risorse esistenti, favorire lo stanziamento di ulteriori fondi e superare ostacoli e contrapposizioni tali da bloccare interventi e progetti non più rinviabili a data da destinarsi. È il tempo della responsabilità, non dello scaricabarile, della ricerca del colpevole fine a sé stessa che ci condanna ad un eterno presente con tutte le sue incognite e criticità” la sua conclusione.
Sulla stessa linea la sindaca Maria Aida Episcopo, per la quale “oggi si è scritta un’ottima pagina di Politica, testimoniata dall’unanimità con la quale è stato approvato l’ordine del giorno poi emendato, atto unitario che deve ispirare le prossime azioni mirate a superare questa fase emergenziale in un ambito così delicato, per entrare in quella della programmazione e ulteriore progettazione. L’acqua è vita e non possiamo permetterci più ritardi e contrapposizioni. La presenza oggi nell’aula consiliare di autorevoli addetti ai lavori e stakeholders ha fornito un quadro esaustivo e dettagliato del presente: adesso bisogna procedere tutti nella stessa direzione, nell’interesse della nostra collettività che deve essere anteposto a qualunque altro calcolo e (pre)giudizio” le sue parole.