A fronte di nuovi mezzi azzurri fiammeggianti, con tanto di aria condizionata, chiamata assistita e annuncio di fermata sonoro e tanta altra tecnologia di ultimissima generazione, aumentano i disagi per gli utenti del trasporto pubblico locale a Foggia. Pochi mesi fa la Regione Puglia, come si sa, ha consegnato al Comune e all’azienda Ataf, oggi con un nuovo CdA a 5 e presieduta dal piddino Mimmo Morsuillo, 42 nuovi autobus di nuova immatricolazione. La città oggi vanta un parco mezzi totalmente rinnovato, ma non sempre il servizio presenta l’efficienza che meriterebbe. Almeno secondo chi per lavoro prende il bus tutti i giorni. Anzitutto le corse, tanti viaggiatori hanno lamentato a l’Immediato una scarsa puntualità di quelle che a Foggia sono chiamate le circolari.
Non solo il ritardo cronico, spesso il mezzo arriva addirittura diversi minuti in anticipo rispetto a quanto annunciato sulle paline digitali collocate in vari punti della città, creando non pochi problemi a quei lavoratori che contano su un determinato orario e che escono sperando di prendere il bus e di non trovarlo già passato. Questo accade in massima parte nelle linee che collegano i due quartieri popolari della città, Cep e Candelaro, quelle linee che consentono all’azienda di accumulare chilometri, ergo finanziamenti.
Gli autisti, secondo i racconti degli utenti, nella fermata di smistamento della Villa Comunale perderebbero anche più tempo del dovuto.
È vero? Sono esagerazioni di lavoratrici e lavoratori stanchi e desiderosi di tornare a casa? A detta dei sindacati, gli autisti non sono cambiati nei modi, non sono scortesi, persiste però tra i 130 autisti in servizio un livello di stress molto alto.
“Non ci sono malcontenti tra gli autisti – spiega Antonio Travisano della Cgil Trasporti – ma purtroppo adesso abbiamo i mezzi ma manca il personale. Alcune linee specialmente il pomeriggio vengono soppresse e il quartiere Cep così come altri quartieri periferici ne risentono. È un discorso di personale, l’azienda si deve attivare così come la proprietà, che dovrebbe cambiare l’atto di indirizzo per predisporre gli atti per l’adeguamento inflattivo. Senza adeguamento l’azienda rischia. Ci sono 7 ragazzi pronti come autisti per entrare in Ataf, devono soltanto firmare il contratto, ma tutto questo non avviene. Ci sono situazioni particolari che stanno molto frenando l’azienda. L’amministrazione Episcopo ha tutte le carte in tavola per dare finalmente una svolta, ma non so perché si attenda ancora. Ci sono situazioni e in particolare le assunzioni che vanno risolte al più presto. Oltre a questi 7 servirebbero almeno altri 10 autisti. C’è bisogno di rivedere il secondo livello, a cui scade la proroga il prossimo dicembre. Ci sono problemi seri che vanno risolti con decisione e tempestività. Abbiamo i mezzi oggi ma non il personale, che lavora come al solito stressato”.