Palazzo Chigi ha impugnato la legge pugliese 22 del 30 maggio 2024 che introduce l’obbligo di vaccinazione contro il papilloma virus nella fascia 11-25 anni, come condizione per l’iscrizione a scuola e all’Università.
“L’impugnativa del governo nazionale nei confronti della legge regionale pugliese che promuove la vaccinazione contro il papilloma virus e introduce misure di prevenzione per il carcinoma del collo dell’utero rappresenta non solo un attacco alle competenze legislative della Regione Puglia, ma anche una chiara disconnessione dalla realtà sanitaria e sociale che viviamo”, ha commentato il governatore della Puglia, Michele Emiliano.
La legge regionale n. 22 del 30 maggio 2024 si fonda su un principio etico: proteggere la salute dei cittadini, in particolare dei più giovani. È inaccettabile che il governo, guidato da una visione miope, scelga di opporsi a iniziative che mirano a garantire una vita più sana ai pugliesi”.
Per il vice presidente Raffaele Piemontese: “La legge pugliese non impone obblighi, ma richiede un’informazione consapevole e responsabile, stabilendo che l’iscrizione scolastica sia subordinata alla presentazione di documentazione riguardante la vaccinazione contro l’HPV, con la possibilità che ci si rifiuti di presentarla, nel rispetto, perciò, del diritto di scelta. Questo approccio educa e informa, elementi fondamentali per combattere la disinformazione e promuovere una cultura della prevenzione. Ci saremmo aspettati cooperazione non l’ennesima impugnazione di legge regionale”.