Una ventata di vitalità e attività. Così ha definito il numero zero di Borgo in Fiera la sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo, una manifestazione per animare le borgate della città che partirà con Borgo Incoronata il 19 e 20 ottobre.
30 espositori, di cui 20 enograstronici e 10 artigianali, coordinati dall’esperta Ester Fracasso, che dopo Libando in centro a Foggia punta sulle borgate. Si comincia con Incoronata, ma nel progetto di fiere ci sono anche Arpinona, Segezia, Tavernola e Cervaro. Ognuna con la specificità.
L’assessore al ramo Lorenzo Frattarolo è entusiasta: “Diamo molta importanza a questa attività che stiamo svolgendo. Borgo in Fiera è riscoprire il valore e la cultura delle borgate, come delegato vivo sempre le difficoltà di chi vive nelle borgate, sono realtà abbandonate al loro destino da tantissimo tempo. Vivono il disagio della viabilità e dello sversamento dei rifiuti, ovviamente noi non vogliamo dare una visione edulcorata. Però abbiamo deciso di fare una attività in senso anticiclico, uno spunto è stato il G7, i grandi del mondo sono stati portati in una borgata finta, mentre noi abbiamo quelle vere, che non sono inserite in un sistema ricettivo di quella portata. I percorsi si iniziano un poco alla volta con tutti gli operatori del territorio. È una fiera sperimentale che potremo fare grazie al lavoro gomito gomito con l’ingegnere Affamato”. Il percorso sperimentale delle fiere sarà ampliato anche ad alcune strade di Foggia che stanno subendo il fenomeno della desertificazione economica, in particolare Corso Giannone, il Viale della Stazione, ma anche Corso Cairoli e Via Arpi.
“Borgo in Fiera è una iniziativa nello spirito della Giunta Episcopo, è stato un lavoro interessessorile – ha proseguito Frattarolo- L’assessora Aprile ha garantito la pulizia speciale in particolare della borgata. Ci sarà la partecipazione di circa 60 bambini delle quinte elementari. Ringrazio l’assessore Galasso che ha ovviato ad una serie di operazioni di dissesto stradale”.
Per l’evento gli uffici hanno recuperato la Pupa, il giocattolo di cartapesta tipico dei pellegrinaggi nel santuario della Madonna Nera. La prima Pupa opera delle artiste De Vito e Cirillo è stata donata proprio alla sindaca.
“La vicinanza col bosco e con la natura ha fatto sì che si inseriscano dei percorsi olistici per il benessere del corpo e dello spirito”.
Positivo anche il delegato alle borgate Mario Dal Maso: “Ringrazio la tecnostruttura per il lavoro. A noi interessa fare capire agli amici delle borgate che sono parte della città. Vogliamo ricollegare in maniera fattiva le borgate al centro della città. Questo è un primo esperimento”. Arpinova, Tavernola, Borgo Cervaro, Segezia, tutte avranno il loro Borgo in Fiera se il numero zero avrà successo.
“È stato un gioco di squadra, la scommessa è grande e sta nel dare continuità. Nonostante le difficoltà siamo andati avanti. La Pupa è l’identità di Borgo Incoronata, era il regalo fatto ai bambini”, ha aggiunto il dirigente, l’ingegner Paolo Affiatato.
“L’obiettivo del programma è fare vivere il borgo e far conoscere la sua storia. Le attività commerciali sono le attività agricole”, è stato il commento della manager Fracasso.
Tra i protagonisti imprenditori della fiera insieme a Rotatott dove ci saranno laboratori di equitazione e il birraio Michele Solimando, l’enologo, viticoltore e cantiniere Luca Scapola di Borgo Turrito, anima e innovatore di Borgo Incoronata.
“Rappresento oltre alla mia azienda i produttori del Borgo, Incoronata è una di quelle poche borgate che continua ad avere attività che si rinnovano, aziende che continuano a produrre. Ci sono forni, un apicoltore, una farmacia. Il parco è una delle aree protette, una delle più grandi d’Europa, è un bosco di pianura, è attraversata dal torrente Cervaro. È ricca di storia, sono felice di questa prima edizione”. Sotto le vigne di Borgo Turrito andranno in scena dei laboratori di yoga e attività olistiche orientali.
Michele Solimando da presidente dei birrai artigianali di Puglia di Confartigianato ha fatto un plauso ad Ester Fracasso per la grande scommessa.
“Quelle località non possono essere una periferia delle periferie. Piuttosto che riempire i centri commerciali andiamo nelle borgate. Arpinova e Passo di Corvo andrebbero ricordate”.