L’Ordine dei Geologi della Puglia interviene su quanto sta accadendo in queste ore nel Foggiano ed esprime solidarietà per la scomparsa del vigile del fuoco. Giovanna Amedei, presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia, vive sul Gargano e conosce molto bene il suo territorio. “Ancora una volta siamo costretti ad evidenziare che manca una pianificazione territoriale, che bisogna fare interventi a scala di bacino, individuando, studiando e monitorando i bacini idrografici, le aste fluviali, i versanti. In questo modo si potrà avere una quantificazione reale dei costi che servono e dei benefici territoriali. Occorre per questo l’istituzione a livello regionale di un’apposita struttura per la pianificazione”.
Proprio in questi giorni ricorre il decimo anniversario della tragica alluvione che colpì il Gargano con alcuni morti e feriti. “A dieci anni dall’alluvione del Gargano, le intense piogge registrate in questi giorni hanno evidenziato ancora una volta la fragilità di un territorio che continua ad aver bisogno di interventi urgenti di messa in sicurezza. Strade allagate e piene di detriti, fango che scorre e purtroppo ancora una volta provoca una vittima tra Apricena e San Severo.
Senza dubbio siamo ‘vittime’ del cambiamento climatico con il repentino cambiamento da temperature estive e siccità a piogge intense e temperature autunnali. Ma non è solo questo. Si continua a non agire in modo adeguato sul territorio, si continuano a fare progetti a macchia di leopardo e in alcuni casi con progettazioni datate che non sono più contestualizzate.
Ancora una volta siamo costretti ad evidenziare che manca una pianificazione territoriale, che bisogna fare interventi a scala di bacino, individuando, studiando e monitorando i bacini idrografici, le aste fluviali, i versanti. In questo modo si potrà avere una quantificazione reale dei costi che servono e dei benefici territoriali. Occorre per questo l’istituzione a livello regionale di un apposita struttura per la pianificazione, programmazione e controllo dei progetti e dei lavori dove tra le varie professionalità non può mancare il geologo. Si continua a lavorare in emergenza su un territorio martoriato da incendi estivi e forza dell’acqua e si continua, purtroppo, a morire di dissesto idrogeologico”.