“Ci sono dei momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo morale, una responsabilità civile, un imperativo etico”. Lo ha detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, oggi pomeriggio a San Giovanni Rotondo partecipando a un incontro organizzato da Libera Foggia. “Sono un nostro dovere la ricerca, lo studio, la documentazione seria e la verità bisogna cercarla nel lavoro che viene fatto – ha continuato don Ciotti – nella gratitudine per quelli che sono impegnati. La Puglia è una terra bellissima, meravigliosa, ma questo non toglie che a fianco a situazioni belle ci sono zone grigie, forme di violenza che non vanno a togliere bellezza e merito ma quelle situazioni distruggono, fanno male”.
Don Ciotti sarà nel Foggiano anche domattina dove parteciperà al settimo anniversario della strage avvenuta nei pressi della vecchia stazione di San Marco in Lamis quando la mafia uccise Luigi e Aurelio Luciani, “due onesti cittadini, lasciando attonita e sgomenta la comunità”. ‘Il territorio che vogliamo’ è lo slogan scelto per quest’anno. Uno slogan – dice Libera – che vuol essere “un invito a liberare tutta la bellezza di questa nostra amata terra: terra che Luigi e Aurelio amavano e che sentiamo il dovere di curare e preservare, creando una comunità che è capace di dire il suo fermo e è capace di dire il suo fermo no a mafie e corruzione e tutte le forme di sopraffazione e negazione di diritti”. (Ansa)