Pubblico delle grandi occasioni ieri sera a Vieste in occasione dell’ultima serata del Libro Possibile. Ad attirare ancora più gente del solito, il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri. Il magistrato calabrese ha venduto più libri in assoluto e firmato oltre 200 copie del suo ultimo lavoro editoriale dal titolo il Grifone, come la tecnologia sta cambiando il volto della ndrangheta. “Oggi noi abbiamo bisogno di ingegneri informatici – ha detto il magistrato – Abbiamo bisogno di hacker che possano lavorare a fianco alla polizia giudiziaria. Sarà difficile anche assumerne perché le aziende private li pagano molto bene, anche 10mila euro, se in grado di mettere in sicurezza i software. Immaginate una società quotata in Borsa se gli hacker bloccano i software”.
“In sostanza si sta tornando alla stagione dei sequestri di persona. La stessa tecnica: si sequestrava una persona un anno, un anno e mezzo, e si pagava un miliardo, un miliardo e mezzo di lire di allora, e poi si liberava; oggi blocco un software di una società e chiedo il riscatto, molte volte non si ha interesse a denunciare perché per una società quotata in Borsa sarebbe il crollo delle azioni. Purtroppo si investe ancora poco in Italia e la Polizia giudiziaria non è più quella di qualche anno fa. Il ministro Nordio dice che le intercettazioni costano troppo ma dimentica che basta intercettare una persona per ammortizzare i costi relativi a tutte le procure italiane. Sapete quanto costa un’ora di intercettazione? 3 euro. Nordio pensa al suo Dl, tra qualche anno vedremo le ripercussioni”.
Gratteri ha poi parlato delle mafie pugliesi, soffermandosi su quella foggiana. “È una mafia giovane e violenta”. E lo Stato cosa fa? “Non lo so, chiedetelo ai magistrati pugliesi. Purtroppo le riforme di questi anni hanno rallentato i tempi dei processi. Ci sono ancora migliaia di posti vuoti nella pianta organica di polizia penitenziaria, polizia di stato, carabinieri, guardia di finanza, e poi abbiamo bisogno di ingegneri informatici”.