La storia delle mafie italiane è piena di intrecci tra la malavita e pezzi deviati dello Stato. Non fa eccezione la provincia di Foggia dove le recenti inchieste stanno svelando possibili contatti tra clan e poliziotti. In “Omnia Nostra”, ad esempio, maxi operazione contro la mafia garganica, emersero presunte soffiate al clan dei mattinatesi su arresti e perquisizioni da parte di un agente in cambio di pesci freschi e altri favori.
A Foggia, invece, ci sarebbe un legame tra un poliziotto e il clan Sinesi-Francavilla. Ne ha parlato il collaboratore di giustizia, Patrizio Villani, 47 anni, ex killer dei Sinesi. “So che c’era qualcuno della polizia che parlava con Giuseppe Francavilla, che lo andava ad informare”, è scritto in un verbale di interrogatorio di Villani davanti ai magistrati antimafia della Dda di Bari, Manganelli e Perrone Capano e ad alcuni rappresentanti di polizia e carabinieri.
Giuseppe Francavilla detto “Pino Capellone”, collaboratore di giustizia da pochi mesi, avrebbe goduto, in passato, di contatti privilegiati con una persona in divisa. Oltre a lui ne avrebbe giovato anche Francesco Sinesi, 38enne figlio del boss Roberto Sinesi, entrambi al 41bis.
“Pure a Francesco – ha detto Villani agli inquirenti -. Un poliziotto c’era che parlava, però io non l’ho mai visto chi è questo poliziotto. Quando doveva scattare un blitz Francesco lo sapeva prima… si diceva sempre, mi diceva sempre a me Pinuccio, faceva: ‘No, mi devo vedere con un poliziotto, questo mi dice i fatti’. Era il 2016″. Poi ha aggiunto: “Bello e buono questo qua vedeva a Ragno Sergio (altro esponente dei Sinesi-Francavilla, ndr), Ragno lo veniva a chiamare a Pinuccio e Pinuccio andava da lui”.
Incalzato dai magistrati sull’identità del poliziotto, Villani ha risposto: “Non lo so, io non l’ho mai visto”. E alla domanda di Manganelli se fosse di Foggia ha dichiarato: “Di Foggia, sì, della Questura di Foggia. Sì”, ma non ha saputo specificare il reparto: “No, non lo so, questo non me lo diceva. Però diceva sempre… faceva: ‘Ci dobbiamo stare attenti, mi hanno detto che ci stanno sentendo…’, così colà, queste cose qua, dice: ‘Ci stanno addosso’. E secondo me gli dava pure un po’ di soldi Pinuccio Francavilla, gli passava“.
Soldi in nero a Chiariello
Nel lungo interrogatorio si è parlato anche di giudici e avvocati. I pm della Dda, infatti, hanno domandato al pentito se i clan foggiani avessero contatti con magistrati, ma Villani non ha dato risposte rilevanti. È invece spuntato il nome dell’ex legale barese, Giancarlo Chiariello, radiato dall’albo degli avvocati dopo lo scandalo corruzione che lo coinvolse insieme all’ex gip, Giuseppe De Benedictis.
“Chiariello l’ho scelto io – ha ricordato Villani -. Aveva detto Francesco Sinesi che me lo dovevano chiamare Pinuccio Francavilla e tutto. Dottore, ma quando mai! Là l’avvocato l’ha pagato mia madre, dottore, 10mila euro. Io là ho ricevuto soltanto quelle 3mila euro da parte di Giuseppe Francavilla. Le 10mila euro… le 10mila euro che ha dato mia madre, 4mila euro glieli ha prestati mio zio a mia madre per dare 10mila euro a Chiariello, che come mi hanno arrestato il signorino di Chiariello: ‘Signora, ci vogliono subito 10mila euro’. Mia madre si è messa la benda in fronte è andata dai fratelli, quello che non c’aveva lei se li è fatti dare dal fratello e glieli ha portati. Mia madre!”. Manganelli: “Sembra pleonastico, però comunque lo dobbiamo mettere a verbale: li ha dati in contanti?”. E Villani: “Mia madre? Sì, certo, glieli ha dati in contanti. La ricevuta? No, non gliel’hanno fatta la ricevuta, non l’hanno mai fatta la ricevuta quelli là”.