Passaggio di consegne amicali e sincere in Camera di Commercio a Foggia tra il past president Damiano Gelsomino e il neo presidente Pino Di Carlo.
“Damiano ha lasciato l’ente in ottima salute, questo mi obbliga a mettere in campo delle azioni per il territorio. Credo nella promozione del marketing, il brand sarà la priorità. I brand riconosciuti dalla Regione sono Gargano e Daunia e li faremo viaggiare. Aspettatevi una Camera molto attiva. Dobbiamo portare da noi flussi turistici. Un lago se arriva acqua fresca è in salute altrimenti diventa prima uno stagno e poi una palude. Noi dobbiamo renderlo grande e ossigenato”.
Pino Di Carlo e Damiano Gelsomino sono legati da “una amicizia di qualche decennio”. Si conoscono da quando erano ragazzini. Da ben 45 anni.
“Abbiamo avuto nell’ultimo quinquennio una Camera di Commercio che stava quasi per essere accorpata a Bari, noi siamo riusciti ad ottenere risultati brillanti – ha rivendicato l’imprenditore manfredoniano -. Ci siamo assestati e ora bisogna ripartire. Pinuccio non è un prenditore, ma un imprenditore con la I maiuscola. Tutti i giorni si reca nelle sue aziende, discute con i suoi collaboratori e traccia delle strategie. Una cosa che mi ha inorgoglito nel mio mandato è stata aver festeggiato i 200 anni della Camera di Commercio di Foggia che è una delle più antiche d’Italia. Questa Camera va valorizzata e incrementata concentrandosi sulle nostre peculiarità. Senza inventarci nulla. Turismo e agroalimentare sono i settori da perseguire. Diverremo uno dei territori più virtuosi, ce lo meritiamo”.
“Il segnale di oggi è la continuità dello sviluppo, non so se saremo bravi a farlo ma ci metteremo il massimo del nostro impegno – ha chiosato l’edile con diversificazioni nei servizi e nel luxury -. La Camera non è un luogo di scontro perché tutte le categorie hanno l’obiettivo di sviluppare il proprio settore”.
Al termine la Giunta composta da Daniela Mazzeo, Antonio Trombetta, Marino Pilati, Ivano Chierici, Antonio Metauro, Gino Giannatempo e Filippo Schiavone si è espressa sulla vicepresidenza che andrà a Pilati, direttore di Coldiretti.