Per percorrere 200 metri l’ex premier Giuseppe Conte ci ha impiegato quasi mezz’ora.
L’affetto per lui da parte della comunità è sempre alto. Selfie, abbracci, regali. L’ex presidente del Consiglio nelle sua provincia di origine è il politico più amato. Sono in tanti per lui in una domenica doppiamente festiva e non facile per la città, dopo l’evacuazione del centro di Foggia per la bomba di Via Spalato.
Molto carico il candidato alle Europee Mario Furore, accompagnato da tutti gli altri attivisti e portavoci parlamentari e regionali.
“Non ci fermeranno mai perché siamo persone perbene, libere e fiere dei valori del MoVimento 5 Stelle e della guida del presidente Giuseppe Conte. Non siamo legati ad imprenditori delle armi o dei rifiuti. Le bugie di Meloni e del centrodestra hanno le gambe corte, le loro offese ci scivolano addosso. Descrivono con la propaganda il libro dei sogni ma la realtà è ben diversa. I cittadini lo sanno benissimo. Su ogni palco ci confrontiamo sul futuro che vogliamo per i nostri territori e per l’Europa. Un futuro che deve ascoltare i bisogni del Sud, perché è da qui che bisogna partire. Noi ci siamo e ci siamo sempre stati. Con impegno, coerenza e il coraggio di stare dalla parte giusta”.
Tira una bella aria per il giovane politico foggiano. Tutti danno per certa la sua elezione. “Da un mese è in giro per il collegio, non è mai stato a Foggia”, dice un maggiorente del Pd curioso e presente al comizio di Conte, ma che è sicuro ci sarà più gente per Antonio Decaro alle 19 di venerdì 7 giugno.
Conte dal suo canto sottolinea sul palco e nelle interviste il pacifismo dei fatti del M5S. Nessun timore per la lista di scopo di Michele Santoro.
“Siamo gli unici a non aver votato per gli armamenti in Europa”, il suo refrain. Fiducioso per le amministrative. “Dove ci siamo noi non c’è malaffare. I nostri candidati non sono legati a questo o quell’imprenditore vicino alla mafia “.