“Un Sindaco che finisce il suo intervento, si alza e se ne va decidendo che il Consiglio comunale é finito. Un Presidente del Consiglio comunale che, succube del primo cittadino, nega il diritto di parola ad un consigliere. Un teatrino squallido, con il solo fine di zittire l’opposizione, per l’evidente paura di vedersi smontate tutte le chiacchiere raccontate dall’amministrazione uscente guidata da Antonio Potenza”.
Il consigliere dem di Apricena, Michele Lacci, è deluso e amareggiato al termine di un consiglio comunale che doveva affrontare temi importanti come quello relativo all’impianto fanghi. “Abbiamo proposto la pregiudiziale e l’odg contro l’impianto fanghi, ma la maggioranza ha votato contro. Gli apricenesi devono sapere che questa gente si sta ricandidando per guidare il nostro paese. Dovrebbe solo vergognarsi. Il consiglio comunale non è proprietà privata. Ringrazio – aggiunge Lacci – i nostri concittadini che esterefatti ci stanno dimostrando attestati e solidarietà”. Lacci poi chiama in causa un deliberato recente della Corte dei Conti. “La Corte dei Conti ha vagliato i bilanci del comune dal 2015 al 2019, confermando quello che noi ribadiamo da tempo, ossia che questi bilanci sono stati gonfiati per spendere di più. Cosa ha detto il sindaco? Ha scaricato la colpa sui suoi tecnici”.