Nei giorni scorsi i finanzieri della Compagnia di Monopoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip del Tribunale di Bari, di un capannone industriale e un locale commerciale ubicati a Polignano a Mare del valore di 1,2 milioni di euro, al termine di una complessa indagine di polizia giudiziaria delegata dalla locale Procura della Repubblica per bancarotta fraudolenta aggravata (si tratta di accertamenti attualmente nella fase delle indagini preliminari che necessitano, pertanto, della successiva verifica processuale in contraddittorio con la difesa).
Secondo gli elementi investigativi raccolti dalle fiamme gialle, quattro persone legate da vincoli familiari, in qualità di amministratori di fatto e di diritto, attraverso la fittizia cessione di immobili, avrebbero depauperato il patrimonio di una prima azienda a loro riconducibile, attiva nel settore della vendita di prodotti chimici, a favore di una società, sempre a loro facente capo, costituita “ad hoc” e mai divenuta operativa.
Il pagamento degli immobili sarebbe avvenuto attraverso l’accollo da parte dell’acquirente dei mutui esistenti, per oltre un milione di euro, e per la parte residua pari a 120.000 euro, con la corresponsione di quattro assegni non datati. Gli stessi, mai posti all’incasso, sono stati rinvenuti dagli investigatori presso la sede della società acquirente unitamente a documentazione contabile, extracontabile e bancaria.
Inoltre, la società venditrice avrebbe continuato a corrispondere talune rate dei mutui oggetto di accollo anche successivamente alla data della cessione degli immobili, facendo presumere l’esistenza di un unico centro di interessi.
I reati contestati sono enucleati agli artt. 110 del codice penale (“Concorso di persone nel reato”), 216 comma 1 (“Bancarotta fraudolenta”), 223 comma 1 (“Fatti di bancarotta fraudolenta aggravata”) e 236 comma 2 (“Concordato preventivo e accordo di ristrutturazione con intermediari finanziari”) della Legge Fallimentare.
La presente operazione costituisce un’ulteriore testimonianza del costante presidio di legalità esercitato dalla Guardia di Finanza di Bari, in stretta sinergia con la locale Procura della Repubblica, per la repressione dei reati fallimentari in modo da garantire la tutela dei creditori ed assicurare le condizioni di concorrenza necessarie a tutelare le imprese sane e rispettose delle regole.
Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Bari in ottemperanza alle disposizioni del Decreto Legislativo n. 188/2021, ritenendo sussistente l’interesse pubblico all’informazione, con riguardo al contrasto agli illeciti di natura economico-finanziaria e, nel caso specifico, ai reati contro il patrimonio a pregiudizio dell’interesse creditorio.